Croff: siamo pronti alla sfida di Roberto Ippolito

Croff: siamo pronti alla sfida ALLEANZE E STRATEGIE Croff: siamo pronti alla sfida «Ma dovremo tagliare altri3780posti» SROMA I parla spagnolo. Arriva il Banco de Bilbao. L'istituto di credito sarà l'azionista di riferimento, cioè il più importante, della Bnl in marcia verso la privatizzazione come rivela il ministero del Tesoro in assemblea. Ma allora la Bnl sta diventando .spagnola? «Noi - risponde l'amministratore delegato Davide Croff - andiamo verso il mercato e raccogliamo la sfida del Tesoro, che ci ha lanciato nell'avventura, camminando sulle nostre gambe. Avere un azionista di riferimento come il Banco de Bilbao, fra le migliori banche europee, può essere di grosso aiuto». Pertanto, dottor Croff, il nuovo assetto della Bnl si costruisce intorno al Bilbao? «Lo dice il Tesoro, azionista di maggioranza. La nostra azienda è pronta ad affrontare il mercato con un ruolo aggregante nel sistema bancario italiano in rapida evoluzione». Quindi si lavora sin da adesso per creare nuove aggregazioni centrate sul Bilbao, in Europa come in Italia? «Qualunque gruppo italiano che voglia crescere deve essere aperto a una prospettiva che travalichi i confini nazionali, ferma restando l'importanza del rafforzamento del radicamento sul territorio e dell'identità nazionale per dare il supporto all'economia del Paese». Bocciata dal Tesoro l'offerta di acquisto di una quota Bui da parte dell'Ina, mancano candidati nazionali. «Non ci sono ancora. Ma intorno al Bilbao potrebbero aggregarsi altri istituti italiani, come ricordato dal suo presidente, Ybarra». Insomma la privatizzazione è già cominciata? «Si sta concretizzando con alcuni passi fatti nella giusta direzione e nei tempi previsti. Fra questi, il rafforzamento patrimoniale realizzato con il bilancio del 1997 e l'accordo sindacale che consente di anticipare una tranche di esodi volontari». Ma la banca è appesantita? «Come è tipico del sistema bancario italiano, la Bnl ha ridondanza di personale. La ristrutturazione è prioritaria per garantire agli azionisti la redditività propria del sistema bancario internazionale». Quali tagli realizzerete? «Dopo i 759 dipendenti usciti nel 1997, altri 1200 nel 1998 lasceranno la banca sui 19.200 in organico all'inizio dell'anno. Con il auadrien- nio 1998-2001 l'azienda perderà 3780 dipendenti, scendendo sotto quota 16 mila, il 20% in meno, con mia razionalizzazione coerente all'accordo sancito nell'ambito dell'Associazione bancaria». Questa è una premessa... «... che convive con la riforma dello statuto Bnl. L'azienda ha ora una struttura di "governance", l'assetto organizzativo tipico delle società private con azionariato diffuso, basato sul rispetto delle minoranze (voto di lista per i consiglieri), l'in- centivazione dei manager legata ai risultati (stock option) e l'unitarietà del vertice». Inizia da qui la nuova Bnl? «Possiamo già vantare i buoni risultati del primo semestre dell'anno che, oltre a consentire la spesatura dei costi dell'esodo, evidenziano che la ristrutturazione intrapresa sta dando i frutti con la gestione ordinaria e non straordinaria. E' positivo l'andamento del margine di in¬ teresse (la differenza tra tassi attivi e passivi) nonostante il continuo calo dei tassi. Sono cresciuti i ricavi da sei-vizi, il cui reddito ha raggiunto il 45% del totale; si espandono i servizi finanziari a partire dal risparmio gestito». Ma nel risparmio gestito altre banche corrono di più. «La concorrenza è forte e altre banche stanno facendo bene. La nostra capacità distributiva è in parte limitata perché abbiamo pochi sportelli; tuttavia lavoriamo per rafforzare la presenza. Così come pei- i servizi innovativi abbiamo grossi risultati con l'Albacom, creata con la Bt. E abbiamo oltre 130 mila clienti hi nove mesi con la banca telefonica». La Bnl appare un po' lenta: come prova il contrario? «Devono parlare i fatti. Lavoriamo, stiamo predisponendo il piano industriale che indicherà il reddito che ci proponiamo di offrire, il posi¬ zionamento strategico, i punti di forza, la visione a lungo termine. Saremo giudicati su tutto questo». Una bella scommessa? «Finalmente stiamo uscendo da un periodo complicato. Vogliamo garantire a chi comprerà che l'investimento è valido. La strada è in salita, l'immagine è appannata, ma chi conosce la Bnl sa che la banca ha capacità tecniche e umane che, opportunamente guidate, possono esprimere un alto potenziale». Il vertice promette di essere meno litigioso? «La figura del nuovo presidente Luigi Abete che conosco da tempo e con il quale condivido l'appartenenza al mondo industriale (io provengo dalla Fiat) e le regole di governance fissate dall'assemblea sono la garanzia per un gioco di squadra di grande efficacia». Roberto Ippolito Davide Croff

Persone citate: Croff, Davide Croff, Luigi Abete, Ybarra

Luoghi citati: Bilbao, Europa, Italia