Bossi: elettori padani ditemi con chi allearmi
Bossi: elettori padani ditemi con chi allearmi Un sondaggio sul quotidiano leghista Bossi: elettori padani ditemi con chi allearmi // Carroccio vuole riavvicinarsi a Roma Moroni torna capogruppo alla Camera MILANO. Bossi: da solo o con alleanze? Il leader leghista vuole tastare il polso al popolo lumbard ed ha ordinato un sondaggio che proseguirà fino a settembre attraverso la «Padania». Su richiesta esplicita di Umberto Bossi, il quotidiano avvia oggi la consultazione fra i propri lettori «affinchè indichino quali strade la Lega e il blocco padano dovrebbero seguire per tentare di raggiungere risultati concreti sul fronte del cambiamento dell'ordinamento dello Stato». Tre i quesiti che vengono sottoposti alla gente: se il «blocco padano (Lega più altri partiti padani che starebbero formandosi, ndr) debba intraprendere la sua strada da solo senza cercare alleanze»; se il «blocco padano debba ricercare contatti con il grande capitale che potrebbe non essere più d'accordo col fatto che Roma sprofondi nelle mani del Regno delle Due Sicilie e ricercare la rottamazione dei due poli attuali (e in questo contesto quale sarà il ruolo dell'Udr?)»; se debba «ricercare un'alleanza col Polo e con l'asse Palermo-mafia-Berlusconi». Il primo quesito è quello caldeggiato dal leader lumbard; l'ultimo rappresenta «una eventualità che appare assai improbabile al blocco padano, sia perché vorrebbe dire trattare con la mafia - scrive la «Padania» in una nota - sia per la presenza di Berlusconi, che dovrebbe prima di tutto spiegare l'origine dei suoi soldi». Sondaggio a parte, altri due elementi ravvivano il dibattito estivo intorno alle alleanze del Carroccio. L'intervista con la quale Bossi «apre» a Cossiga e all'Udr ed il possibile cambio della guardia alla guida dei deputati leghista, con la sostituzione di Cornino da parte di Maroni. «La Lega non ha mai pensato che il rapporto fesse con il signor Berlusconi. Il nascituro blocco padano non ha bisogno né del Polo Umberto Bossi né del signor Berlusconi», ripete il senatur. Che lancia, però, un segnale di apertura all'Udr: «Chi è Cossiga? Cos'è la sua Udr? In futuro il blocco padano potrebbe guardare verso il potere reale. Io mi chiedo: questo benedetto potere reale ha capito che il Paese va cambiato? Mi auguro che un potere reale abbia capito». Il potere reale «dietro Cossiga», secondo Bossi, «non può essere contento di essere stato espropriato delle due Sicilie: cioè dal Polo palermitano e dall'Ulivo napoletano prigioniero della Corrente del golfo demitiana». E, in casa Udr, la prima ribposta positiva arriva dal presidente Rocco Buttiglione: «Mi meraviglio della meraviglia di molti: per Bossi era l'unica possibilità per tornare alla politica reale dopo la lunga parentesi della politica virtuale, quella celti- co-padana». Una idea condivisa anche da Ignazio La Russa, An: «Almeno comincia a dialogare con qualcuno». Freddo, invece, il commento degli azzurri: «Bossi ha scambiato il Parlamento per il Superenalotto», sostiene Giovanni Dell'Elee, deputato di Forza Italia: «Ma questa è politica da lotteria...». Intanto, un altro segnale del ritomo alla «politica romana» da parte della Lega arriva ancora dalla «Padania»: Roberto Maroni, ex ministro dell'Interno e attuale premier del «governo provvisorio della Padania» tornerebbe a guidare i deputati del CaiToccio alla Camera. Maroni dovrebbe lasciare il suo incarico di premier «provvisorio» (che andrebbe a Marco Formentini) per tornare al ruolo di capogruppo, sostituendo Domenico Cornino. Quest'ultimo, che è anche segretario della Lega in Piemonte, tornerebbe ad impegnarsi sul territorio. «Non ne so niente, comunque la mia filosofia è questa: vado là dove la Lega ha bisogno», commenta Cornino, [r. int.] Umberto Bossi
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