«Un'agenzia, di provocatori»
«Un'agenzia, di provocatori» «Un'agenzia, di provocatori» i7 consigliere: «Il loro vero scopo è far salire il clima di tensione» MILANO. Umberto Gay, secondo lei chi le ha mandato quel pacco bomba? «So che non sono stati gli anarchici e non sono stati gli squatter. So che dietro a questi pacchi bomba non c'è una mano di sinistra. Andando per esclusione...». A chi si riferisce? «Guardando agli ultimi 20 anni penserei che è all'opera un'agenzia di provocatori. Ma voglio dire di più. Faccio appello al ministro dell'Interno Napolitano e a qiiello della Difesa Andreatta, perché guardino a quello che sta accadendo nei loro uffici o a persone che gravitano attorno ai loro uffici». Che scopo avrebbero, questi pacchi bomba? «Sono un attacco al governo, sono un attacco alla stabilità, innanzitutto. Ma si vuole anche far impazzire una situazione politica e sociale». A che cosa si riferisce? «In autunno ci saranno decine di processi che riguardano i centri sociali. Dire che le bombe arrivano dagli anarchici, dagli squatter o da frange legate ai centri sociali, non fa che alimentare un clima di tensione. Ma è quello che si vuole, probabilmente...». E poi se fosse così, non manderebbero a lei le bombe... Lei che è stato definito uno dei «mediatori» tra i centri sociali e le istituzioni. «Io non sono un mediatore sociale. In questi anni ho contribuito al rafforzamento di un movimento, quello dei centri sociali. Ho lavorato per costituire un blocco antagonista, mandare a me un pacco bomba è come svelare da che parte arrivi l'ordigno. In questi momenti, a ulteriore riprova, sto ricevendo testimonianze di solidarietà soprattutto dai centri sociali e dalle carceri. Con me, il gioco è scoperto». Lei si è mai occupato di Tav, di Treni ad alta velo- «In autunndecine i ai centri o saranno processi sociali» cita? E' mai entrato nelle polemiche su quegli attentati e sulla loro paternità? «No, mai. Non solo non mi sono mai occupato di Tav, ma in questi mesi ho continuato ad avere rapporti con gli squatter, con i movimenti antagonisti di Torino. Ottimi rapporti, sottolineo. E quindi i pacchi bomba non arrivano certo da lì. Sono pronto a ripeterlo fino alla noia perché sia chiaro: se hanno mandato un pacco bomba a me, non sono loro che lo hanno fatto. E poi...». Poi, che cosa? «Sono pronto a sfidare chiunque ad indicarmi uno di quei giovani magari con la cresta rossa, in grado di preparare un pacco bomba». Ci sono i manuali. Non crede che chiunque possa imparare da lì? «E' vero che alcuni opuscoli riportano notizie su come costruire ordigni rudimentali. Ma sono notizie prese dai manuali antiguerriglia di eserciti stranieri. Seguendo solo la pista dei manuali, si potrebbe andare ovunque a ricercare i colpevoli. Quello che colpisce, è la fattura del pacco bomba». In che senso? «I pacchi bomba come quello inviato al mio ufficio sono costruiti da gente esperta. Gente che sa che la busta non deve esplodere fino a quando è arrivata a destinazione. Ci sono dentro i libri, l'esplosivo, l'innesco e i bulloni, basterebbe un nulla... E invece sono pacchi che viaggiano per posta, arrivano a destinazione intatti». Come si è accorto, che era un pacco bomba? «Un mio collaboratore, ritirando la posta dell'ufficio, si è accorto di quella busta gialla proveniente da Roma. Al telefono mi ha chiesto se conoscevo il mittente. Ho detto no, abbiamo controllato al 12 della Telecom e quando è risultato che il mittente era sconosciuto abbiamo avvisato la Digos». [f. poi.] «In autunno saranno decine i processi ai centri sociali»
Persone citate: Andreatta, Faccio, Napolitano, Treni, Umberto Gay
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