Vescovi, dura replica del Vaticano a Israele
Vescovi, dura replica del Vaticano a Israele «La loro nomina spetta solo al Papa» Vescovi, dura replica del Vaticano a Israele Dopo il veto sulla designazione di monsignor Mouallem in Galilea CITTA' DEL VATICANO. La nomina dei vescovi spetta soltanto al Papa. E il sinodo della chiesa greco melkita, nel designare il nuovo vescovo di Akka (San Giovanni d'Acri) è stato libero da qualsiasi pressione esterna. Il Vaticano ha replicato duramente al governo di Israele, che ha posto il veto, perché insoddisfatto, sulla nomina del nuovo vescovo di Galilea nella persona di monsignor Boutros Mouallem. Il Vaticano considera grave l'ingerenza del premier Netanyahu, poiché l'accordo tra Santa Sede e Israele riconosce l'autonomia di Chiesa e Stato, ciascuno nel proprio ambito. Il Vaticano, che due giorni fa aveva opposto un «no comment» informale al mattino, e uno formale nel pomeriggio sulla vicenda, è invece intervenuto ieri mattina con una dichiarazione scritta del vice direttore della sala stampa vaticana, padre Ciro Benedettini. «In merito a quanto pubblicato sulla nomina del nuovo vescovo di Akka dei greco-melkiti cattolici, in Galilea, monsignor Boutros Mouallem» padre Benedettini ha precisato che «la nomina dei vescovi della chiesa cattolica spetta al romano pontefice, nell'esercizio del suo potere supremo; nella designazione di monsignor Mouallem il sinodo della chiesa greco-melkita cattolica ha proceduto libero da ogni pressione esterna; l'Accordo Fondamentale esistente tra la Santa Sede e lo Stato di Israele, nell'art. 3, commi 1 e 2, prevede l'autonomia della Chiesa e dello Stato, ciascuno nel proprio ambito». Monsignor Mouallem è stato designato dal sinodo grecomelkita e la sua nomina è stata «benedetta» dal Papa, secondo la normativa delle chiese cattoliche di rito orientale. Il governo israeliano considera monsignor Mouallem filo-palestinese e avrebbe fatto pressioni per evitarne la nomina, sponsorizzando invece quella di padre Emile Shufani ritenendolo persona più comoda e bene accetta dalla sua comunità. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha anche affermato che prenderà in considerazione l'ipotesi di impedire al vescovo l'ingresso in Israele, quando questi dovrà prendere possesso della sua diocesi. La tempesta nelle relazioni tra Israele e il Vaticano era stata alimentata l'altro ieri dal premier israeliano che aveva definito un gesto «senza precedenti» la decisione del Vaticano di designare vescovo in Galilea mons. Butros Mouallem, «persona legata ad ambienti ostili alla pace». Questi ambienti sono stati indicati da Netanyahu come facenti capo a monsignor Ilarion Capucci, all'Olp e a Faruk Kaddumi. Fonti informate avevano precisato che il sinodo aveva nominato padre Shufani come successore di Sallom alla fine dell' anno scorso ma che il Vaticano - a causa di asserite pressioni palestinesi - non aveva confermato la scelta. Il sinodo si era perciò di nuovo riunito un paio di mesi fa ed eletto monsignor Mouallem. Fonti ecclesiastiche citate dal quotidiano «Haaretz» hanno riferito che dopo la nomina di Mouallem è cominciata una serie di «dispetti e di piccole ritorsioni nei confronti di membri di istituzioni cattoliche da parte del1 a burocrazia israeliana». [Ansa]
Persone citate: Benjamin Netanyahu, Boutros Mouallem, Butros Mouallem, Ciro Benedettini, Faruk Kaddumi, Ilarion Capucci, Netanyahu, Vescovi
Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Israele
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