Ambientalisti Usa contro i cimiteri
Ambientalisti Usa contro i cimiteri Con la popolazione aumentano i morti, i Comuni a caccia di terreni liberi Ambientalisti Usa contro i cimiteri «Distruggono i boschi per costruirne di nuovi» WASHINGTON. Gli ambientalisti protestano contro l'invadenza dei cimiteri americani. Le municipalità sono sempre più a caccia di nuovi terreni per soddisfare la crescente domanda di tombe, ma si scontrano con i verdi che temono la distruzione dei boschi intorno alle città. L'«emergenza lapide» colpisce tutta la nazione. Il «National Center for Health Statistics» sottolinea che nel '96 sono morti due milioni e 600 mila americani, il 14% in più rispetto al 1986. E il numero dei decessi è destinato ad aumentare fino al 2007. Nei prossimi dieci anni, oltre la metà dei 49 cimiteri dell'area di Boston sarà costretta a espandersi. In Florida, lo Stato con il maggior numero di anziani, l'«lnternational Cemetery and Funeral Association» avverte che servono un migliaio di nuovi lotti da aggiungere alle strutture attuali, a meno che non si decida di aprire altri cimiteri. A Quincy (Massachusetts), le autorità locali hanno cominciato un anno fa a tagliare alberi per espandere di 8 chilometri quadrati il cimitero di «Pine Hills». Gli ambientalisti locali hanno denunciato gli amministratori e hanno ottenuto dalla magistratura il blocco dei lavori: sostengono che in quei boschi vivono due specie di serpenti a sonagli in via di estinzione. «I cimiteri usano pesticidi, erbicidi e funghicidi e questo minaccia gli animali», accusa David Hogson, fondatore dei «Friends of Blue Hills» (Massachusetts). I dirigenti dei cimiteri rispondono che volpi e scoiattoli girano felicemente tra le tombe americane e questo proverebbe che non si sentono per nulla minacciati. A Belmont, non lontano da Boston, non accettano nuove salme da nove anni e molti cittadini si battono ora per un'espansione del cimitero. L' amministrazione ha messo gli occhi su un grande bosco, ma gli ambientalisti promettono di bloccare il nuovo cimitero e suggeriscono di utilizzare un'area dismessa da uno sfasciacarrozze. Dove non protestano gli ambientalisti, bisogna fare i conti con la ripresa del mercato immobiliare. A Burlington (Vermont), il comune ha rinunciato alla costruzione di un nuovo cimitero perché non aveva i soldi per comprare l'area scelta da tempo. Stesso problema ad Hartford (Connecticut), dove tra due anni non si potrà più seppellire nessuno e mancano i fondi per risolvere il problema. A Tempe (Arizona), ci penseranno i privati. La società incaricata progetta un mausoleo alto 10 metri che dovrebbe risolvere il problema per i prossimi cento anni. Ma anche questa specie di megaparcheggio è nel mirino degli ambientalisti, che fanno appelli per la cremazione. [Ansa]
Persone citate: Belmont, David Hogson, Hills, Pine
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