«Ero stanco delle solite promesse»

«Ero stanco delle solite promesse» «Ero stanco delle solite promesse» Batistuta firma sino al 2003 e spiega perché non voleva rinnovare il contratto «Cecchi Gori s'è scusato» E' FINITO IL TORMENTONE DELL'ESTATE G FIRENZE | ABRIEL BATISTUTA ieri ha firmato un nuovo contratto con la Fiorentina, con scadenza al 2003, cioè quando il giocatore argentino avrà 34 anni. Dirigenti viola e manager del giocatore hanno assicurato che non esistono clausole rescissorie (legate ai risultati della squadra viola), ma solo impegni personali assunti reciprocamente. Batistuta ha raccontato i retroscena di una trattativa che per mesi ha infiammato Firenze. La molla che avrebbe portato alla riappacificazione sarebbe rappresentata da tre incontri segreti avvenuti subito dopo l'esclusione dell'Argentina dai Mondiali, fra il giocatore e il suo presidente. «Avevo chiesto di andarmene da Firenze per motivi personali, niente a che vedere con l'ingaggio o col valore della mia squadra che da anni reputo fra le migliori del campionato, tanto meno quel mio desiderio era legato ai miei rapporti con i tifosi e la città. La verità è che da troppi anni vedevo disattese certe promesse, troppo caos intorno alla Fiorentina, troppe incertezze. Mi ero convinto che saremmo stati costretti a restare ancorati ai nostri difetti. Inoltre, di recente, ero rimasto male per la promessa di cedermi che non era stata mantenuta e per lo striscione che il presidente aveva esposto allo stadio col quale annunciava che ero incedibile. Non potevo tenermi dentro questa amarezza, dovevo parlare con Cecchi Gori, dirgli quello che pensavo». «In quegli incontri ho detto cose che forse non avrei mai pensato di poter dire al mio presidente, un uomo più anziano e più esperto di me. Però quelle parole sono state decisive, il presidente ha capito il mio sfogo, mi ha anche chiesto scusa per alcuni episodi. Insomma, ci siamo chiariti. Adesso quel 50 per cento di me che voleva, sempre e comunque, restare a Firenze è felice. Quell'altro 50 per cento aspetta che vengano mantenute quelle cose che sono state dette in quegli incontri». Dunque è pace, con la speranza di fare, una volta per tutte, il salto di qualità. «Trapattoni è un personaggio straordinario ha detto Batistuta - la campagna acquisti della Fiorentina mi sembra mirata e diretta proprio dal tecnico. Amor, Heinrich, Torricelli e Repka sono stati tutti nazionali. Piano però a parlare di scudetto, termine pericolosissimo: per prima cosa dobbiamo diventare una squadra di calcio, poi verificheremo quali sono i nostri veri e possibili traguardi». Poi, sul suo futuro immediato: «Voglio subito recuperare per raggiungere la condizione dei miei compagni, inutile giocare le amichevoli di questi giorni, meglio lavorare sul campo». Infatti Trapattoni gli farà avere un programma specifico. Grande soddisfazione da parte dei dirigenti, dall'amministratore delegato viola Luciano Luna («Gabriel è il più grande attaccante al mondo e un uomo straordinario. Siamo onorati che resti con noi. Non ha mai chiesto denaro, non esistono clausole ma il desiderio comune di arrivare in alto») allo stesso Cecchi Gori che più tardi ha ribadito: «E' la vittoria del cuore e della ragione». Batistuta raggiungerà i compagni in ritiro domani e assisterà alla gara che la Fiorentina disputerà con i dilettanti dell'Armata. Nell'occasione arriverà anche il presidente Cecchi Gori che ieri, attraverso la sua emittente regionale, ha annunciato anche un nuovo importante acquisto legato alla situazione di Edmundo, estremamente complicata: «Speriamo di risolvere il caso al più presto: lui è un grande giocatore ma se avremo l'occasione di prendere altri faremo l'impossibile. E poi aspetteremo che Edmundo metta la testa a posto». Al proposito Luna è stato chiaro: «Tocca a Edmundo dimostrare di essere un uomo che non si fa condizionare da cattivi consiglieri». Le possibili piste che stanno seguendo i dirigenti viola riguardano l'olandese Littmanen, Esposito dell'Empoli e lo slavo Egnjenovic. Brunella Ciullini usato» Batistuta predica umiltà: «Per prima cosa dobbiamo diventare una squadra» ELOMPgmssbfPrczs Batistuta predica umiltà: «Per prima cosa dobbiamo diventare una squadra»

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