Zeman, l'antidoping antiJuve

Zeman, l'antidoping antiJuve Zeman, l'antidoping antiJuve ili un'intervista il boemo insinua dubbi sul potenziamento dei bianconeri «Vialli e Del Piero, muscoli da culturisti» E' un allarme condivisibile sul doping che rischia di trasferirsi dal ciclismo al calcio ma l'intervista che Zeman ha rilasciato a Gianni PerreUi su L'Espresso in edicola oggi (e della quale sono stati diffusi ampi brani) si legge volentieri come un'altra bordata di sospetti sulla Juventus. Ci sono nomi e cognomi, seppure a titolo di esempio: Vialli e Del Piero. «Non può negare di aver manifestato a più riprese sorpresa per le esplosioni muscolari di alcuni giocatori della Juve», chiede l'intervistatore al tecnico boemo. «E' uno sbdordimento che comincia con Gianluca Vialli - è la risposta -. E arriva fino ad Alessandro Del Piero. Io che ho praticato diversi sport pensavo che certi risultati si potessero ottenere solo con il culturismo, dopo anni di lavoro specifico. Sono convinto che il cal¬ ciò sia tutto un altro tipo di attività. Almeno il mio calcio che definirei positivo». Dopo le polemiche per la creatina, che gli juventini in passato ammisero di assumere, ecco i nuovi dubbi che si affacciano subdolamente nelle parole di un allenatore che conferma di «aver assecondato l'andazzo» dell'uso della creatina nella Lazio: «I cinque o sei che a quell'epoca erano nel clan azzurro dissero che si erano abituati a prenderla su consiglio dei responsabili della Nazionale», il cui et era Sacchi. I riferimenti juventini si concentrano naturalmente sul periodo che seguì l'arrivo di Lippi e di Ventraie: il potenziamento che il preparatore atletico è riuscito a ottenere dai bianconeri in questi anni e che è stato la base indispensabile di tanti successi, suscita la diffidenza di Zeman che già nei giorni scorsi aveva trattato il problema. Ma con quali prove? «Capto le voci, le atmosfere che girano nell'ambiente», risponde il boemo, il quale aggiunge di sapere di «molti medici passati dalla bicicletta al pallone» e di «molte società di serie A che si avvalgono dell'opera dei farmacologi». Ci paiono riferimenti piuttosto vaghi per chi poi non esita a citare due campioni come il simbolo di un calcio dall'inspiegabile e culturistica crescita muscolare. Quali sono i club che giocano il campionato in farmacia? E chi sono i medici transfughi dal ciclismo (ammesso che basti questa presentazione per farne dei manipolatori di sostanze proibite)? Questi dati, che sarebbero assai interessanti, Zeman li diffonde con sublime genericità. Sugli juventini invece non ha le stesse remore. «Sono frasi gravi e senza senso. Valuteremo l'intervista ma Zeman dovrà tenersi pronto ad assumere le proprie responsabilità in tutte le sedi, se sarà il caso», ha commentato Andrea D'Amico, che insieme all'avvocato Pasqualin cura gli interessi di Del Piero. Insomma, dopo la querela annunciata per un servizio infelice su un settimanale scandalistico, l'attaccante della Juve potrebbe agire contro Zeman, se la Federcalcio glielo permetterà. E così la Juve, che ha evitato i commenti a caldo. L'allenatore della Roma ha buone ragioni per mettere in guardia il calcio. Noi pure ci chiediamo come uno sport sempre più fisico, con prestazioni più intense e più ravvicinate e carichi di allenamento notevoli sia rimasto fuori dal fenomeno del doping e se davvero non ne sia stato contagiato. E perché oltre alle urine non si controlli il sangue. Se Zeman ha elementi seri per vedere il pericolo li esponga al Coni e alla Federazione: renderà un servizio a tutti. Ma qui siamo alle chiacchiere da bar e mirate abilmente su una sola società: a che doping giochiamo? Im. ans.] Zeman: «Ho praticato diversi sport e pensavo che certi risultati si potessero ottenere solo con il culturismo»

Luoghi citati: Lazio