In discoteca divisi per tribù
In discoteca divisi per tribù In discoteca divisi per tribù Dall'house alla techno: istruzioni per l'uso Caverne di ghiaccio, sale di meditazione, letture di poesie: la parola d'ordine quest'estate è diversificare RICCIONE. «Settimane bianche» d'estate con locali trasformati in grotte ghiacciate e sei cani di razza Husky legati a una slitta davanti all'entrata (Pascià a Faccione), sale di meditazione new age con musiche minimali e lettura di poesie (Cocoricò a Riccione e Paradiso a Rimini) per non parlare delle nottate a tema con animatrici truccate e vestite come le ballerine del carnevale di Rio, che sono ormai la norma. Mai come in questa estate '98, dopo i salassi legislativi che hanno portato all'abbassamento dei decibel nelle sale da ballo e a un'anticipazione dell'orario di chiusura, i gestori e i proprietari di locali hanno iniziato a contrastare le difficoltà reagendo con le armi della creatività. «Anche se i cosiddetti trend-setters (chi decide cosa è o cosa non è di moda) - spiega Renato Ricci proprietario del Pascià di Riccione che anni fa diventò uno dei gestori più famosi grazie al lancio dello storico Pineta di Milano Marittima - dicono che i locali da ballo sono finiti, fortunatamente i giovani non ci hanno lasciato a piedi. Certo, le cose sono cambiate poiché le stagioni musicali tempo fa iniziavano a maggio e proseguivano sino a settembre, oggi bisogna puntare tutto sul mese che va dal 15 luglio al 15 agosto. E poi, una volta i ragazzi avevano solo la discoteca e la usavano come punto di ritrovo, per fare amicizia, per conoscere le ragazze e cose di questo genere. Oggi, con l'avvento dei disco-bar e di tutta una serie di locali multimediali dove si può ballare, mangiare, guardare un video o navigare in Internet, l'offerta è ben diversa». Offerta diversa. Sembra che la parola «diversificazione» sia la più usata di questi tempi e questo vale anche per la discoteca, la musica che vi si balla e i disc jockeys che ne decidono i ritmi. Se i giovani hanno imparato a scegliere con più oculatezza i gadgets, i vestiti, i locali dove ritrovarsi anche in discoteca la «diversificazione» musicale ha scisso le tribù dei teen-agers innamorati della dance in tre categorie ben definite. Chi ama il genere «techno» non vorrà mai entrare in un posto dove si suona la «house» e lo stesso vale per chi ama i suoni della musica «commerciale». D'altra parte riconoscere dette tribù non è difficile. I loro linguaggi, il modo in cui si vestono sono le vere chiavi d'accesso che pennettono di entrare ed essere accettati. I «techno boys and girls» hanno i capelli tinti con i colori più accesi, portano scarpe con zeppe alte decine di centimetri e indossano occhiali giganti con lenti rosa, rosse o gialle. Più facile il look di chi segue la «house». Nessun impegno particolare. Qui la regola è: vestiti come vuoi anche se la camicia o il pantalone griffato sono ben accetti. Tutto normale e senza regole anche per i patiti della «commerciale» che abbiamo visto entrare in discoteca anche in bermuda e canotta. Per spiegare cosa significano le parole che contraddistinguono i tre generi dance per eccellenza ecco un veloce vademecum che vi aiuterà a identificarli e a scegliere, se vi ci ritrovate quello che più si avvicina ai vostri gusti. La dance «commerciale» è, per definizione, quella più facile da ballare e canticchiare perché le canzoni sono trasmesse dalle radio, entrano nelle classifiche uffi¬ ciali. E' il caso di Alexia che con «The music I Like» è diventata la tormentatrice ufficiale della stagione. Il genere «House», nato a Chicago nel 1987 grazie a disc jockeys come Frankie Knuckles capaci di far convivere la cassa in quattro e la melodia, è attualmente uno dei più amati dai giovani che vanno dai venticinque ai trentacinque anni. Questo genere però pur essendo molto seguito e perfetto per chi desidera ballare, non è mai riuscito (salvo qualche raro caso) ad uscire dai locali ed entrare nelle classifiche di vendita; per fare un esempio se le vendite di un buon disco commerciale possono arrivare alle due, trecentomila copie, un disco house si può considerare un successo se riesce a raggiungere il traguardo dei ventimila dischi. Infine la «techno». Qui siamo davvero dentro un mondo a parte. Le battute per minuto che si contano in un disco techno vanno dalle centotrenta alle centoottanta e con questi ritmi è facile riflettere sul perché sia proprio questo genere l'imputato numero uno quando si parla di droghe come l'exctasy o altri surrogati chimici. La ripetitività e il ritmo sincopato sempre uguale fanno pensare più al rumore che ad altro anche se specialmente nel Nord Europa la techno è la musica padrona dei gusti giovanili. Gusti che segnano i tempi : non a caso proprio questa è la colonna sonora della «Love Parade» di Berlino, del «Tribal Gathering» di Londra e della prossima mega rave-riunion che l'ex ministro della cultura francese Jack Lang vuole organizzare il 19 settembre a Parigi e si snoderà dall'Arco di Trionfo e per tutti gli Champs Elisèe. Luca Dondoni LA HIT DELL'ESTATE MASSIMINO RICKY MONTANARI CLAUDIO COCCOLUTO I DISCHI PEPPER MÀSHAY: Imo you ULTRANATE: New kind of medicine DAVID MORALES: Needin'u BOB SINCLAIR: Paradise I D.J. FARGETTA MASSIMO PADOVANI I DISCHI ALEXIA: Gimme love I D.J. I DISCHI MASSIMO CÒMINOTTO PLASTIC MAN: Consumed ALEX NATALE , BACKROOM CONGREGATION: Sunday Morning MASSIMO PADOVANI NEJA: Restless ROBERTO DELLE DONNE MOUSSE T VS.HOT'N'JUICE: Horny'98 MOLELLA SIMONE JAY: Luvé'Thang STEFANO GAMBARELLI RICKY MARTIN: La Bomba CIRILLO FARFA RICKY LE ROI ZAPPALA DJ HELL: Chicks On Speed ADVENT: Outcast ep "OSMETÌCS: Minimal Rage LSG: 3.1 Black Series-
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