I giudici tallonano Bill Gates

I giudici tallonano Bill Gates I giudici tallonano Bill Gates Su Windows 98 NEW YORK. Continua la battaglia legale che oppone Bill Gates al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. Il giudice federale Thomas Penfield Jackson ha infatti ordinato al colosso del software «Microsoft Corp.» di rivelare i codici di alcune versioni dei sistemi operativi Windows 95 e 98, usati sul 90 per cento dei personal computer in tutto il mondo. Il giudice ha inoltre ordinato a Gates (e ad altri 16 dirigenti della Microsoft) di rendersi disponibile «per più di un giorno» per testimoniare davanti ai legali che rappresentano il governo americano. Gates, infatti, si era detto pronto a testimoniare per non più di otto ore, a suo dire un tempo più che sufficiente per chiarire i punti controversi. L'antitrust aveva chiesto alla Microsoft di mettere a disposizione dei propri tecnici i codici dei sistemi operativi per esaminarli e stabilire se l'integrazione del sistema operativo e del software di navigazione Internet, «Internet Explorer», costituisce una violazione delle leggi antitrust. Precedentemente la Microsoft aveva annunciato l'intenzione di presentare una mozione, la prossima settimana, per annullare la causa antitrust. La Microsoft sembrerebbe comunque sicura di poter dimostrare in tribunale che la sua idea di realizzare un «browser» (un programma per navigare su Internet) era precedente all'ingresso sul mercato della concorrente Netscape. Lo scrive il New York Times, che con un servizio di prima pagina nella sezione «Business», anticipa attraverso una serie di interviste a dirigenti e partner della Microsoft - la documentazione che entro lunedì verrà presentata innanzi alla Corte federale. I primi dossier interni della casa di Redmond (Washington) in cui si parla di Internet risalirebbero al 1993, ma sarebbe il verbale di una riunione tra Bill Gates ed una ventina di collaboratori l'asso da sfoderare all'Antitrust. E' il 6 aprile del 1994, un gruppo di giovani programmatori entusiasti cerca di spiegare a Gates le potenzialità di un fenomeno ancora riservato a pochi addetti ai lavori: Internet. Il fondatore della Microsoft esce dalla riunione dicendo: «Siamo pronti a raccogliere la sfida». Da quel giorno si inizia a lavorare febbrilmente per integrare nel sistema operativo Windows la capacità di navigare in rete. Per accelerare i tempi, Microsoft decide di acquistare all'esterno la tecnologia necessaria e si rivolge alla Spyglass di Neperville (Illinois). Il presidente della Spyglass, Douglas P. Colbeth, ricorda che il primo incontro fra le due compagnie avvenne proprio nell'aprile del 1994. La concorrente Netscape, produttrice dell' omonimo browser, raggiunge fama e successo soltanto un anno più tardi. E' l'agosto del 1995, quando molti dei suoi dipendenti diventano all'improvviso miliardari (in lire) grazie alla scoperta di Internet da parte degli operatori finanziari. Se questa ricostruzione reggerà al vaglio dei giudici, potrebbe cadere quindi definitivamente l'accusa secondo la quale Microsoft avrebbe puntato su Internet con l'intento di distruggere la rivale Netscape. E se quest'ultima oggi non sta attraversando un buon momento sul mercato, ciò sarebbe dovuto semplicemente alla scelta dei consumatori e non alla concorrenza sleale operata da Microsoft. [r. e. s.]

Persone citate: Bill Gates, Douglas P. Colbeth, Gates, Redmond, Thomas Penfield Jackson

Luoghi citati: Illinois, New York, Stati Uniti, Washington