Arriva il Perry Mason europeo di Daniela Daniele

Arriva il Perry Mason europeo Arriva il Perry Mason europeo Dopo 65 anni, il governo annuncia la riforma dell'Ordine forense. Controlli più severi su accessi e professione Avvocati, Flick apre le frontiere agli stranieri ROMA. L'ordine forense, a 65 anni di età, cambia aspetto e ringiovanisce: il Consiglio dei ministri ha infatti approvato la riforma della professione di avvocato. Un «lifting» in sintonia con il vento europeo e i principi di concorrenzialità e liberalizzazione, che solleva il settore da un impianto ottocentesco. Una riforma che offre più possibilità alla libera professione, ma cerca anche maggior rigore. Il provvedimento, presentato dal ministro della Giustizia Giovanni Maria Flick e messo a punto dalla commissione presieduta dal sottosegretario Antonino Mirane, contiene un esplicito rinvio al quadro normativo comunitario e, abbattendo le frontiere, allarga gli orizzonti dei professionisti. Ma, soprattutto, individua nella «rappresentanza e difesa nei procedimenti giudiziari» l'elemento «essenziale ed esclusivo della professione». Con importanti disposizioni. Eccole, in sintesi. I RAPPRESENTANTI. Agli organi rappresentativi della professione saranno affidati, oltre la «tutela della clientela», anche la formazione degli aspiranti avvocati, il controllo sulla qualità e sul possesso dei requisiti necessari allo svolgimento della professione, nonché il controllo deontologico e disciplinare. A questo scopo, verrà istituito il «Consiglio distrettuale di disciplina». ACCESSO ALLA PROFESSIONE. Premettendo che vengono esclusi «vincoli e barriere sotto il profilo quantitativo», si punterà a «potenziare i controlli di qualità e ad assicurare equità dei criteri sull'intero territorio nazionale». Il disegno di legge prevede un corso di formazione della durata di un anno, presso le scuole forensi degli Ordini e quelle del Consiglio nazionale forense. Per accedere al corso, però, occorrerà sostenere un colloquio di idoneità. In seguito, l'aspirante avvocato dovrà affrontare un esame orale di idoneità al tirocinio. Quest'ultimo, poi, durerà un altro anno. Dal corso saranno, tuttavia, esonerati quanti avranno conseguito un dottorato di ricerca, oppure una specializzazione post lau- rea in materie giuridiche. ESAME DI ABILITAZIONE. La prova si svolgerà in poche sedi decentrate e sarà preceduta da una preselezione con strumenti informatici, simile a quelle già introdotte per gli aspiranti notai e i magistrati. TIROCINIO. Il periodo di avvio alla professione potrà essere svolto sia presso lo studio di un professionista, in Italia o all'estero, sia presso l'avvocatura pubblica o l'ufficio di un giudice, anche amministrativo o contabile. ALBO PROFESSIONALE. Per mantenere il diritto di iscrizione all'albo sarà indispensabile poter dimostrare l'esercizio effettivo e continuativo dell'attività professionale. LIBERTA' E CONCORRENZA. Il disegno di legge garantisce la massima autonomia ai professionisti con l'abolizione delle tariffe e con la libertà di «stabilimento». Inoltre prevede l'abrogazione di una norma dell'82 che vietava a un avvocato di un altro Paese dell'Unione Europea di aprire uno studio in Italia oppure di stabilirvi la propria sede principale o secondaria. Aspettando la riforma, fa sapere il ministero della Giustizia, l'esame per diventare avvocato seguirà, ancora per quest'anno, le norme in vigore. Il ministro Flick ha appena firmato il decreto che fissa, per il periodo tra il 15 e il 17 dicembre prossimi, l'esame di abilitazione alla professione forense. Il bando verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 17 agosto prossimo e inserito nel sito Internet «Giustizia.lt». Daniela Daniele

Persone citate: Antonino Mirane, Flick, Giovanni Maria Flick, Perry Mason

Luoghi citati: Italia, Roma