«Milosevic, la nostra pazienza è esaurita»

«Milosevic, la nostra pazienza è esaurita» «Tra una settimana i raid aerei». Ma le truppe serbe continuano a «ripulire» i villaggi «Milosevic, la nostra pazienza è esaurita» Duro monito americano \ ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO Oggi è giornata di lutto nazionale nel Kosovo. E' stato Ibrahim Rugova, il capo della Lega democratica del Kosovo, il maggiore partito albanese, a proclamarla in segno di pietà per le uccisioni di massa e le fosse comuni ritrovate nella città di Orahovac. Ma dopo i rappresentanti dell'Unione europea, anche il segretario generale della Nato, Solana, ha negato ieri l'esistenza delle fosse comuni nel Kosovo, spiegando che non sono state ritrovate prove sufficienti per confermare quanto hanno riferito i giornali austriaci e tedeschi sulla macabra fine di 570 civili albanesi, tra cui alcune centinaia di bambini, uccisi e sepolti con i bulldozer dalle truppe serbe dopo la conquista di Orahovac. La situazione nella regione sta ormai sfiorando la catastrofe umanitaria. A lanciare un nuovo appello sono stati i rappresentanti di Médecins sans frontières che sono riusciti a visitare il Kosovo centrale. «Decine di migliaia di donne, vecchi e bambini si nascondono da giorni nei bosclù. Sono senza cibo, acqua e medicinali. Il caldo torrido, fino a 38°, rende le loro condizioni ancora più drammatiche», ha dichiarato Keith Ursel, coordinatore del programma degli aiuti umanitari. «Questa gente soffre di stress da sfollamenti continui. Alcuni di loro sono già stati costretti tre o quattro volte a scappare dai luoghi dove avevano trovato un rifugio precario. Camminano ogni giorno per quindici-venti chilometri, alla ricerca disperata di un posto sicuro. La mancanza di cibo e acqua e l'esposizione al sole, con il rischio di disidratazione e diarrea, possono essere fatali soprattutto per i bambini», ha detto Ursel, aggiungendo che hanno un bisogno urgente di cibo. Da Marsiglia è partito un convoglio con quindici tonnellate di aiuti umanitari per i profughi. Le autorità albanesi hanno denunciato ancora una volta la politica genocida di Belgrado che ha come unico scopo la pulizia etnica del Kosovo. Finora sono state completamente ripulite cinque città e alcune centinaia di villaggi rimasti senza un solo abitante albanese. Ma le truppe di Belgrado continuano a bombardare i Comuni di Srbica e Drenica. A detta del Centro informativo del Kosovo i carri armati serbi hanno raso al suolo il villaggio di Rezalo incendiando tutte le case. Colonne di profughi sono dirette verso Vucitrn, località venticinque chilometri a Ovest da Pristina, dove hanno già trovato rifugio cinquantamila albanesi fuggiti da altre parti del Kosovo. «La tattica del presidente Milosevic è inaccettabile e potrebbe portare ai bombardamenti aerei della Nato contro le postazioni militari serbe nel Kosovo». L'ambasciatore americano a Skopje, Christopher Hill, ha consegnato al Presidente jugoslavo una lettera personale del segretario di Stato, Madeleine Albright, con serie minacce a Belgrado su un possibile intervento militare nel Kosovo. «La Nato e il Pentagono stanno portando a termine i piani per attacchi aerei limitati che potrebbero aver luogo tra sette-dieci giorni al massimo», dice il messaggio. Ma il ministro degli Esteri tedesco, Klaus Kinkel, ha definito ieri «incredibilmente difficile» un intervento militare nel Kosovo. «E' molto difficile imporre una soluzione militare o politica visto che le due parti rifiutano il dialogo», ha detto Kinkel. Ingrìd Badurina Appello di Médecins sans frontières «Migliaia di bimbi senza cibo e acqua rischiano di morire perduti nei boschi» \ I ^"'z'an' dell'esercito di liberazione del Kosovo in azione in uno degli ultimi «santuari» non ancora distrutti dai serbi

Persone citate: Christopher Hill, Ibrahim Rugova, Keith Ursel, Kinkel, Klaus Kinkel, Madeleine Albright, Milosevic, Solana