L'economia tedesca vota per il cancelliere Kohl di Emanuele Novazio

L'economia tedesca vota per il cancelliere Kohl Frenato dalla crisi asiatica, il pil salirà comunque del 2,7 per cento. Positiva la tendenza dei nuovi posti L'economia tedesca vota per il cancelliere Kohl Primi segnali di ripresa sul fronte occupazione e della crescita BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Alla vigilia di elezioni decisive per il suo destino politico, il Cancelliere Kohl ostenterà certo un eccesso d'euforia, mentre i socialdemocratici leggeranno i dati con un parallelo eccesso di prudenza: a ben guardare, le previsioni congiunturali per l'anno in corso rese note ieri dall'Istituto Ifo di Monaco (una crescita del 2,7% rallentata però dalla crisi in Asia) e i dati sulla disoccupazione che saranno annunciati stamane dall'Ente federale del lavoro e verranno accompagnati da una nuova serie di manifestazioni di protesta (lieve aumento stagionale in luglio ma tendenza generale al ribasso, con una vera e propria svolta all'Ovest) non autorizzano euforie forse, ma segnalano senz'altro l'avvio di una tendenza positiva, nonostante i disoccupati restino più di 4 milioni. Senza la crisi in Oriente, sottolinea del resto l'autorevole istituto bavarese, la crescita sa- rebbe stata quest'anno del 3%: ogni previsione sul futuro dovrà dunque tenere conte di una variabile che penalizza fortemente le esportazioni tedesche e ha pesanti ricadute sulla Borsa. La Germania inoltre continua a restare divisa sul piano economico, in particolare nel mercato del lavoro: mentre nelle regioni occidentali si può parlare ormai di «svolta», sottolinea Ufo, all'Est il calo della disoccupazione non è ancora significativo. Alla diminuzione registrata negli ultimi mesi nella ex Ddr hanno fortemente contribuito, inoltre, i corsi di. formazione. Ma vediamo in dettaglio questi dati, aperti a un aspro con¬ fronto politico mentre la campagna elettorale si avvia alla sua fase più calda: in luglio i disoccupati registrati ufficialmente sono lievemente aumentati rispetto a giugno, salendo da 4 milioni e 75 mila a 4 milioni e 100 mila. Un fenomeno che si ripete all'avvio detestate, ma che quest'anno ha avuto una minore intensità rispetto al '97, quando i senza lavoro erano ancora 4 milioni 354 mila, e 132 mila in più del mese precedente. Per la prima volta dal 1995, inoltre, nel maggio e nel giugno di quest'anno il numero dei disoccupati è diminuito rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. La tendenza al miglioramento continuerà e si rafforzerà, come sostiene il governo, o siamo di fronte a un fenomeno temporaneo e suscettibile di correzioni negative? Le previsioni divergono soprattutto rispetto alla velocità del miglioramento e alla svolta intorno alla «boa dei 4 milioni», cifra chiave anche da un punto di vista psicologico: mentre illustri ricercatori ritengono che una vera e propria inversione di tendenza ci sarà forse soltanto alla fine del '99, Ufo e l'Ente federale del Lavoro sono più ottimisti: al di sotto dei 4 milioni si potrà scendere già quest'autunno, segnale l'Ente, ma fattori stagionali potrebbero correggere di nuovo al rialzo le cifre entro la fine dell'anno. Nel '99 tuttavia la tendenza al miglioramento dovrebbe confermarsi. Secondo la confederazione sindacale Dgb, al contrario, nel '98 si conteranno complessivamente fra i 100 e i 120 mila disoccupati in meno rispetto all'anno scorso, quand'erano stati mediamente 4 milioni e 4 mila. Di certo, molto dipenderà dall'avvio di riforme strutturali: senza una vasta riforma fiscale, sempre fallita per l'impossibilità di un'intesa politica in proposito, la situazione non potrà migliorare stabilmente. Emanuele Novazio I senza lavoro sfiorano quota quattro milioni e centomila unità Possibile una svolta già in autunno Forte contributo dei corsi in ex Ddr

Persone citate: Kohl Primi

Luoghi citati: Asia, Ddr, Germania