La forbice dei tassi punisce il Sud
La forbice dei tassi punisce il Sud Il Bollettino statistico di via Nazionale fotografa le difficoltà del credito La forbice dei tassi punisce il Sud Sofferenze bancarie vicine ai 123 mila miliardi ROMA. La Banca d'Italia registra nelle tabelle del nuovo Bollettino statistico due segnali non certo positivi per il mondo dello sportello: la crescita delle sofferenze e l'accentuarsi del divario fra i tassi per accedere al credito al Nord e al Sud. Dopo un 1997 di stasi riprende a crescere il monte-sofferenze del sistema bancario. In aprile, per la terza volta consecutiva, secondo i dati diffusi ieri dalla Banca d'Italia, i crediti a soggetti in stato di insolvenza sono nuovamente lievitati, portandosi su livelli non più toccati dal 1996: 122.780 miliardi. Nel solo primo quadrimestre le sofferenze (il dato non comprende gli «incagli») sono cresciute di circa 3000 miliardi di lire, mentre l'incremento nei 12 mesi è di 4000 miliardi. Il peso maggiore in termini di sofferenze ricade sulle banche con raccolta a breve termine, che hanno visto lievitare il livello dei crediti di difficile esazione di oltre 1000 miliardi in un mese, fino a raggiungere a fine aprile il totale di 103.754 miliardi (a inizio anno erano poco sopra i 101.000 mihardi di lire). In flessione le sofferenze delle banche con raccolta a medio e lungo termine, passate dai 19.073 mihardi di marzo ai 19.026 di aprile. Battuta d'arresto, invece, per gli impieghi che, in maggio, dopo tre mesi di crescita consecutivi, sono scesi a 1 milione e 154 mila miliardi rispetto al milione e 161 mila mihardi di aprile. In flessione anche i depositi che in maggio, sono scivolati a 850.000 miliardi rispetto ai 856.000 di aprile. Il nuovo Bollettino statistico della Banca d'Italia traccia anche una mappa del credito fortemente penalizzante per il Mezzogiorno, dove il denaro costa più caro alle imprese e gli istituti di credito per finanziare le attività produttive chiedono di maggiori garanzie reali. Infine, sul fronte dei tassi passivi, cioè della remunerazione dei depositi, i risparmiatori al di sotto di Roma «guadagnano» mediamente meno di quelli sopra il Po. Ecco le cifre di questo «doppio trattamento»: la differenza dei tassi attivi sui finanziamenti per cassa al marzo '98 è di oltre il 2%. Per gli sportelli del Centro-Nord il tasso medio è dell'8,55% contro il 10,73% praticato negli sportelli del Mezzogiorno. Alla «discriminazione» sui tassi si aggiunge quella sulle garanzie reali: circa un quarto dei finanziamenti totali per cassa nel Paese a fine marzo '98 è garantito, ma in Calabria, Sicilia e Sardegna le richieste di garanzie schizzano al 35-40% e oltre. Certo al Sud pesano le maggiori incertezze legate al sistema produttivo più fragile, tant'è vero che le sofferenze, in rapporto agli impieghi, sono assai più consistenti. Resta che un'impresa non finanziaria del Centro-Nord che si rivolge in banca si vede mediamente accordare denaro al tasso deU'8,59% contro il 10,60% del Sud.
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