Luglio freddo per L'inflazione resta all'1,8%

Luglio freddo per L'inflazione resta all'1,8% Luglio freddo per L'inflazione resta all'1,8% spese per la salute ( + 0,7 per cento) dovuto in particolare all'aumento dei medicinali. Variazioni nulle si sono registrate per abbigliamento e calzature, mobili, articoli da arredamento, servizi domestici, trasporti e istruzione. Variazioni negative invece per abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-0,2 per cento), alimentazione e alberghi, ristoranti, bar (-0,1%). Gli aumenti tendenziali (cioè su base annua) più accentuati si sono verificati anche in questo caso per i servizi sanitari e spese per la salute ( + 3 per cento), abbigliamento e calzature e ricreazione, spettacoli e cultura (+2,7 per cento), abitazione, acqua, elettricità e combustibili ( + 2,4 per cento). Sempre per il mese di giugno l'Istat rende noto anche l'indice dei prezzi al consumo armonizzato per i Paesi membri dell'Unione europea, che per l'Italia ha registrato una variazione di + 0,1 per cento rispetto al mese di maggio e di +2,1 per cento rispetto a giugno 1997. «I prezzi al consumo sono e continueranno a essere ormai una variabile sotto controllo», ha commentato la Confesercenti, sottolineando che i dati di luglio non hanno risentito dell'aumento della domanda (più 3 per cento) né degli aumenti delle aliquote Iva, «segnalando la capacità del settore distributivo di assorbire le spinte provenienti dall'estero». Rosee le prospettive anche per il futuro immediato, visto che le quotazioni delle materie prime internazionali si stanno riducendo a causa delle spinte deflazionistiche (minore domanda) dovute alla crisi asiatica, il costo del lavoro non aumenta grazie alla tenuta della politica dei redditi, e anche le tariffe stanno riducendo la loro dinamica. Quanto al raffronto fra le città, è stata Roma in luglio la meno cara sul fronte dell'inflazione con una variazione mensile di -0,2 per cento (+1,7 per cento annuo). L'Istat spiega che la diminuzione dei prezzi è dovuta principalmente alle campagne promozionali di alcuni alberghi e pubblici esercizi che, colpiti da un minor numero di prenotazioni di turisti in arrivo dall'Asia, hanno ridotto i prezzi per aumentare la clientela. Tra le altre città che hanno registrato una variazione negativa (-0,1 per cento) l'Istat segnala Venezia, Trieste, Ancona, Bari, Potenza e Cagliari. Variazioni nulle invece per Torino, Aosta, Trento e Bologna. Rispetto al luglio '97, invece, la variazione più bassa si registra a Bari con un +0,7 per cento seguita da Perugia con +0,9 per cento. Il dato più alto si riscontra invece a Trento con un + 2,9%, seguita da Trieste con un +2,7% e Venezia col +2,6%, poi c'è il +2,5% di Bologna mentre Milano fa segnare un + 2,1%, Roma e Napoli un + 1,7%. Incremento contenuto per la città di Palermo (+ 1,3%) e Aosta (+1,1%). [r. e. s.j