Targhe si cambia torna la provincia

Targhe si cambia torna la provincia Oggi la decisione del governo Targhe si cambia torna la provincia ROMA. Arriva un nuovo look per le targhe italiane. Il Consiglio dei ministri esaminerà oggi il decreto che reintroduce la sigla della Provincia. La targa ritorna quindi ad essere un simbolo di riconoscimento della città del proprietario di una vettura. Le lettere, tuttavia, saranno impresse tramite un semplice adesivo in modo da evitare complicazioni in caso di cambi di residenza oppure di vendita del veicolo. Non si tratta, comunque, di un semplice ritorno al passato. Se nella parte centrale, nero su bianco, vi sarà l'attuale sequenza alfanumerica con lo stellone della Repubblica, lateralmente verranno introdotte due nuove bande azzurre. A destra comparirà la sigla della Provincia, l'anno di immatricolazione (con due cifre gialle) e dell'ultima revisione (con due cifre bianche), mentre a sinistra è previsto il simbolo dello Stato e lo stemma dell'Unione Europea (il cerchio di stelle gialle su sfondo blu). Il provvedimento, preparato in collaborazione dal ministero dei Lavori Pubblici e da quello dei Trasporti, riguarderà soltanto le nuove emissioni. Le targhe oggi in circolazione, quindi, manterranno la loro validità. Il nuovo cambiamento arriva dopo un lungo processo, durato cinque anni. La riforma delle targhe, con la scomparsa del riferimento territoriale e l'introduzione di una combinazione di lettere e numeri, avvenne nel 1993 per iniziativa dell'allora ministro dei Trasporti Raffaele Costa. Sembrò di assistere ad un evento straordinario. Le lamentele e le polemiche, però, non si fecero attendere. E anche per le forze dell'ordine non mancarono le difficoltà: con il solo modello, la marca e qualche numero sparso era, infatti, impossibile risalire alle auto pirata. Ma la domanda di reinserire la sigla della Provincia al posto di quei freddi numeri proveniva da tutto il popolo dei guidatori. Si pensò, allora, ad un'altra numerazione. Fu interpellato addirittura il regista Franco Zeffirelli, che presentò in pompa magna un nuovo «disegno». Il contrordine fu proposto nel 1995 dall'ex ministro dei Trasporti Giovanni Caracale. Per studiare dei miglioramenti fu istituita anche una commissione speciale. Si riunirono esperti dei ministeri dei Trasporti e delle Finanze. La questione fu poi ripresa nel 1996 dall'attuale responsabile del dicastero, Claudio Burlando, che con il tempo riuscì a superare la dura opposizione della Motorizzazione Civile. Ed ecco la fine della «trappola», dell'equivoco, della confusione. Nello scorso aprile, infatti, è stato proprio Burlando a presentare al salone dell'Auto di Torino l'ultimo modello. «Il nuovo sistema - dichiarò in quella occasione il ministro agevolerà i controlli su strada». Gli agenti, così, potranno risalire più facilmente ai conducenti delle vetture e calcolare, inoltre, l'anno in cui il veicolo deve essere sottoposto a revisione. Con il medesimo criterio è stata ridisegnata la targa quadrata di cui si dotano gli autocarri e i fuoristrada. Ma anche le targhe delle motociclette dovranno seguire la stessa sorte. L'unica differenza consisterà nella diversa distribuzione delle lettere. La data per l'entrata in vigore del provvedimento è prevista verso la fine di ottobre. Ma la riforma è solo una tappa intermedia. Dopo questa operazione estetica, che salvo sorprese sarà approvata oggi dal Consiglio dei ministri, la nuova meta è la targa personale. Ovvero una targa legata al proprietario e non più al veicolo. [g. lam.] Il ministro dei Trasporti, Claudio Burlando, con il prototipo della nuova targa che venne presentato al Salone dell'Auto di Torino Oggi il Consiglio dei ministri decide la reintroduzione della sigla della provincia: altre indicazioni riguarderanno l'anno in cui è stata immatricolata l'auto o in cui ha avuto la revisione

Persone citate: Burlando, Claudio Burlando, Franco Zeffirelli, Giovanni Caracale, Raffaele Costa

Luoghi citati: Roma, Torino