«C'è una strategia occulta» di Maurizio Tropeano

«C'è una strategia occulta» «C'è una strategia occulta» Guido Viale: e i bersagli sono anomali «Le analogie con gli Anni Settanta? Allora e oggi ci sono episodi di provocazione di Stato che non sono state e non sono, purtroppo, chiarite e che rischiano di avere pericolose ricadute soprattutto su questi giovani». Guido Viale, uno dei leder del Sessantotto a Torino e poi tra i fondatori di Lotta Continua non ha dubbi: «Cambia il contesto sociale ma non le strategie occulte: alla line degli Anni Settanta proprio dalla Val Susa iniziò la storia armata di Prima Linea. Adesso dalla stessa valle partono le azioni dei Lupi grigi. Ma nessuno ha mai fatto chiarezza sull'esistenza di una longa manus: quella dei servizi segreti. E non basta». Ci sono altre analogie? «Sì. Allora come oggi si scelgono bersagli, essere umani che con il loro comportamento si sforzavano e si sforzano di mantenere aperto un canale di dialogo con i movimenti di protesta, si sforzano di evitare che spirali perverse che puntano alla criminalizzazione di interi gruppi sociali portino a scelte sbagliate». A quali bersagli si riferisce? «Al consigliere regionale Pasquale Cavaliere e al presidente della commissione Giustizia, Giuliano Pisapia, i destinatari degli ultimi pacchi bomba. Si tratta di minacce molto pesanti che per fortuna non hanno provocato vittime. Bersagli anomali come erano obiettivi anomali i magistrati Galli ed Alessan¬ drini, uccisi da Prima Linea a Milano mentre indagavano anche sulle stragi di Stato. Il motivo perché furono amazzati non è mai stato chiarito». E allora? «Qualcuno usò i terroristi di Prima Linea per eliminare magistrati scomodi. Adesso la scelta di intimidire Cavaliere e Pisapia non può che generare e confermare i sospetti sull'uso del terrorismo da parte dello Stato». Ma adesso al governo c'è l'Ulivo e Rifondazione lo sostiene. Che interesse ha la sinistra a innescare una nuova spirale terroristica? «Dico solo che mi piacerebbe che la magistratura e le forze investi¬ gative invece di costruire teoremi risalissero all'origine, ai protagonisti delle bombe in Val di Susa, all'intreccio mai chiarito che vede coinvolti uomini dei servizi segreti». Cavaliere ha parlato di schegge impazzite e della necessità di continaure il dialogo con squatter e centri sociali, di capire 'e loro ragioni. E' d'ac cordo? «No». Perché? «Appoggio tutte le persone che cercano di mantenere aperto il confronto ma commettono un errore: partono dal presupposto che bisogna cercare di capire vera mente gli squatter. L'approccio è sbagliato». Quale sarebbe l'approccio giusto? «Dobbiamo prima di tutto capire perché una società assestata e più o meno regolare ha una scarsissima comprensione di se stessa non riesce a comunicare». Maurizio Tropeano

Persone citate: Giuliano Pisapia, Guido Viale, Lupi, Pasquale Cavaliere, Pisapia

Luoghi citati: Milano, Torino