Roma, un mistero in attacco

Roma, un mistero in attacco La campagna acquisti non convince: Bartelt è davvero un centravanti? Roma, un mistero in attacco Zeman: vorrei avere Inzaghi o Trézéguet PEDRAZZO DAL NOSTRO INVIATO Spendendo quasi 25 rniliardi, il presidente Sensi è riuscito a complicare il lavoro di Zeman. Visto quel che si dice sui rapporti tra i due, forse lo ha fatto apposta. Arriva finalmente il sostituto di Balbo, un altro argentino che promette di avere il passaporto italiano entro agosto. Nella campagna acquisti giallorossa spiccano altri tre extracomunitari, anche se in squadra (due posti sono occupati da Cafu e Paulo Sergio) se ne potrà utilizzare solo uno. Se si aggiungono le vacanze fuorilegge di Cafu e Aldair, in avvio di campionato vedremo probabilmente una Roma rivoluzionata. Magari con Tommasi terzino, Wome centrale e Alenitchev a centrocampo. Davanti, contro la Salernitana (Delvecchio squalificato) dovrebbe esserci posto per l'ultimo arrivato Bartelt. Forse. Perché se l'argentino non compie miracoli, Zeman può presentare Totti al centro, con Paulo Sergio a sinistra e Gautieri a destra. Vedremo. Mille possibilità che lasciano impassibile il tecnico giallorosso. A cominciare dai cinque extracomunitari. Dando per scontato che Bartelt conquisti in tempo il passaporto europeo. Altrimenti sarà caos. «Il regolamento permette di tesserarne cinque e di mandarne in campo tre. E' strano, così si impedisce di schierare l'undici migliore. Ma le regole vanno rispettate», sussurra Zeman. Bartelt. Biondo come Caniggia, ma più dotato fisicamente, costa dodici rniliardi e ha un contratto di cinque anni (1300 milioni subito, poi si sale gradualmente fino a 1800). Vicecapocannoniere argentino (meglio di lui ha fatto Sosa, preso dall'Udinese che ha anche speso qualche miliardo in meno), su Bartelt pesa un dubbio: è davvero una prima punta? Vicenza e Venezia (che lo avevano visionato - e per vari motivi scartato - prima della Roma) lo dipingono come trequartista. Zeman replica: «Io l'ho visto segnare da centravanti. Quindi non la penso come Vicenza e Venezia. Spero sia una prima punta da Roma. E poi cosa importa? Signori quando è venuto al Foggia mi si è presentato come centrocampista». Forse ha ragione, d'altra parte lui ha inventato anche Fuser sulla fascia destra, ma sarebbe molto strano se la Roma, dopo aver cercato per sei mesi un centravanti, dovesse aver ripiegato su una seconda punta. Ancora Zeman: «Ab biamo invano inseguito i cinque migliori del mondo, bisogna accet tare quel che succede nel mercato. E' normale che si facciano 3-4 nomi e poi non arrivi nessuno. Bartelt mi è stato suggerito un mese fa. Di solito le scelte proprie sono le migliori, ma se è il caso bisogna adeguarsi. Io sono contento per l'acquisto di Alenitchev, il miglio¬ re di una Russia che calcisticamente non sta in fondo alla classifica. La campagna acquisti d'altra parte non è mai chiusa. Se serve cercheremo altro. Come accoglierei a braccia aperte, se arrivasse, un Inzaghi o un Trezeguet. Intanto Delvecchio parte favorito come centravanti. Sarebbe così chiunque fosse arrivato. Lui è già affiatato con i compagni. Anche se io spero di non aver mai in testa l'undici ideale. Mi piacerebbe essere costretto, dai nuovi, a valutare e decidere all'ultimo momento». I tifosi romanisti brontolano de¬ lusi. Avevano fatto la bocca a nomi importanti, tipo Batistuta. Zeman replica: «Si tifa la squadra. Cosa faranno, verranno all'Olimpico per Totti e nello stesso tempo diserteranno lo stadio perché a loro non va bene il centravanti»? Di sicuro la nuova Roma nasce tra mille difficoltà. Se Aldair (ancora in Brasile) non soddisfa, si dovrà togliere uno tra Cafu e Paulo Sergio per far posto a Wome. Se Bartelt sarà una delusione, l'Olimpico crollerà sotto i fischi. Zeman, malgrado si stia dimostrando ultraaziendalista, sembra al sicuro. La squadra pure, perché l'impegno non le è mai mancato. Ma se la Roma dovesse avere un avvio di campionato sfortunato (magari mentre la Lazio fa faville), su Sensi si scatenerà la contestazione. Ora sopita dal caldo di agosto. Chiudiamo con una battuta di Zeman. Questa la domanda. Kluivert è rimasto in rossonero. Chi ha fatto l'affare, il Milan o la Juve che non 10 ha comprato? «Il Milan - sorride 11 tecnico - perché non paga una lira per il cartellino». Piero Serantoni LA NUOVA I! tecnico Zeman

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