«I salari pubblici corrono troppo»

«I salari pubblici corrono troppo» Paghe superiori all'inflazione (del 4%) nel triennio '95-'97. Il ministro: non è vero «I salari pubblici corrono troppo» La Corte dei conti sfida Bassanini ROMA. Nel triennio '95-'97 la dinamica delle retribuzioni nella pubblica amministrazione ha superato il tasso d'inflazione di ben quattro punti. Inoltre, ci sono troppi «omissis» che impediscono di conoscere l'effettiva dinamica della spesa nel settore. Le bacchettate sono arrivate dalla Corte dei Conti nel capitolo dedicato alla spesa per il personale del pubblico impiego, contenuto nella relazione sul rendiconto generale dello Stato. C'è stato - fra l'altro - un forte aumento delle spese per ministri e sottosegretari, mentre sono in calo gli oneri sostenuti per magistrati, Forze armate e Corpi dì Polizia; stabile la spesa per gli insegnanti. Immediata la repbca del ministro della Funzione Pubblica Franco Bassanini: i contratti dei dipendenti pubblici «sono in linea con l'inflazione e perciò approvati dalla Corte dei Conti», e l'arco temporale utilizzato dalla Corte, «non dà l'esatta misura degli andamenti complessivi». E lo scostamento del 4%? «I contratti collettivi sono entrati in vigore in ritardo. Del resto la Corte dei Conti - conclude Bassanini - ha registrato tutti i contratti collettivi del pubblico impiego '94-'97, verificandone quindi la congruità della spesa. Se fossero stati fuori linea avrebbe per prima sbagliato la Corte, alla quale spettava bloccare tali scostamenti». Comunque, fra il '95 ed il '97, è scritto nel «dossier», l'aumento delle retribuzioni medie pro-capite ha toccato circa il 15 per cento, mentre l'inflazione effettiva era all'undici per cento. La crescita retributiva è stata la conseguenza degli oneri derivanti dai contratti con decorrenza a partire dal 1994, che soltanto nell'anno successivo hanno prodotto i primi effetti di spesa. La Corte ha poi denunciato i troppi «omissis»: ad esempio, né gli stati di previsione dei singoli ministeri né il rendiconto generale dello Stato «distinguono, nell'ambito della spesa per il personale, gli oneri determinati dall'applicazione dei nuovi contratti da quelli che derivano dalla spesa storica». E ancora: negli ultimi tre anni, con una «dozzina di leggi» si è provveduto ad aumentare direttamente, fuori dai contratti, il «trattamento economico di determinate categorie». C'è poi la questione dell'effettiva consistenza del personale: il Tesoro la conosce con un ritardo medio di due anni; così, le trattative per i rinnovi contrattuali si basano su dati superati. Il risultato è che troppo spesso la spesa è fuori controllo, anche perché l'onere dei contratti dei dipendenti del settore non statale viene indicato in legge Finanziaria, ma poi gra¬ va direttamente sui bilanci dei singoli enti, senza indicare la specifica copertura dei costi. Dalle tabelle dei pagamenti per il personale dell'amministrazione dello Stato, risulta che la spesa per i ministri ed i sottosegretari (nel '97) sono ammontati ad oltre nove miliardi 700 milioni di lire, contro gli otto muiardi 385 milioni dell'anno precedente (più 15,75 per cento). Per i magistrati gli oneri sono scesi invece, nel '97 rispetto al '96, dello 0,11 per cento, mentre per gli insegnanti c'è stata una crescita contenuta (più 1,69 per il personale della scuola materna ed elementare e più 2,12 per quelli della scuola secondaria). La spesa per il personale statale nel suo complesso nel '97 è cresciuta del 9,33 per cento (comprese le aziende), largamente influenzata peraltro dai maggiori versamenti contributivi dovuti dalle Amministrazioni all'Inpdap. Per i sindacati, «anche se la spesa complessiva in questi 3 anni è cresciuta - spiega il segretario confederale della Cisl Roberto Tittarelli - ciò non ha dato ai lavoratori aumenti in busta paga superiori all'inflazione». «Comunque mi sembra strano - dice Antonio Foccillo della Uil- l'appunto della Corte, alla quale spetta proprio l'esame di questi contratti». Ir. e. s.J Il ministro Franco Bassanini

Persone citate: Antonio Foccillo, Bassanini, Franco Bassanini

Luoghi citati: Roma