Piazza Affari limita i danni grazie a Comit-Bancaroma
Piazza Affari limita i danni grazie a Comit-Bancaroma Piazza Affari limita i danni grazie a Comit-Bancaroma MELANO. Piazza Affari si adegua e il Mibtel va giù dello 0,34% seguendo pari pari lo scivolone di Wall Street e delle altre Borse d'Europa con gli scambi che non vanno oltre i 2600 miliardi. Martedì sotto il segno dell'orso che peggio sarebbe finito se non ci fossero loro, le banche, croce e delizia, ieri per fortuna più delizia che croce, di una Borsa che continua a scommettere su ogni voce, su ogni ipotesi di aggregazione, su ogni progetto matrimoniale. Matrimoni? Basta la parola, in piazza Affari, per scatenare nuovi scenari su Comit e Banca di Roma: nel totobanche spetta di diritto a loro, agli istituti presieduti da Luigi Fausti e da Cesare Geronzi, la parte del leone e ieri, puntuale, la conferma nei 350 miliardi di scambi e nei rialzi del 4,53% (Comit) e del 2,32% (Roma). Da giorni la Borsa è tornata a riscommettere su una possibile aggregazione tra le due banche che qualche mese fa, dopo un flirt di breve durata, si erano dette addio per sempre. Ma ieri, in un mercato incerto sul da farsi e in una piazza Affari prima su e poi giù, Comit e Banca di Roma hanno fatto faville trascinandosi dietro mezza Borsa che, alla fine, complice Wall Street, non ce l'ha fatta a contrastare l'orso. Ma tant'è. Instabile finché si vuole, il mercato ha i suoi punti fermi e, tra questi, oggi ci sono le ipotesi di alleanze tra banche. Così, mentre la Borsa ha digerito quasi fosse una notizia come tante la semi-conferma da parte di Unicredito (-0,47%) che è in arrivo, in autunno, il maxicollocamento da 9 mila miliardi di una quota (si parla del 18%) del capitale in mano alle Fondazioni, riecco partire il tam tam sul ma- trimonio che non s'aveva da fare. Inevitabile. In fondo, nonostante gli sforzi degli uomini della Commerciale di cancellare l'immagine di banca «zitella», il fatto che nel frattempo i concorrenti marcino spediti nei loro programmi di alleanze (Intesa che lega a sé Cassaparma e Friuladria, Sanpaolo-Imi che celebrano in pompa magna il matrimonio del primo gruppo bancario made in Italy, Unicredito italiano che dà vita al terzo polo) rende ancor più urgente, agli occhi della Borsa, una risposta forte da parte delle banche rimaste per ora ferme. E nell'attesa di notizie dai comprimari Bnl (ieri su del 5,93%), Montepaschi, Popolare di Novara, ecco ripetersi il gioco di voci e indiscrezioni sui due single d'Italia, Comit e Banca di Roma. Non sarà più fusione, scommettono in Borsa ricordando i ripetuti no di Fausti e del management della Commerciale al matrimonio con Roma. Il modello federale dell'Intesa di Giovanni Bazoli ha fatto scuola e adesso il nuovo progetto al quale (secondo le voci) si starebbe lavorando è quello di una holding comune per due banche autonome. Il progetto, assicurano in piazza Affari, piace al vecchio sponsor del matrimonio, Mediobanca, e piace a Generali (+0,74% ieri), azionista importante in piazza Scala, quelle Generali che, insistono in Borsa, sono attive nell'acquisto di azioni Comit sul mercato. Quanto basta, nonostante le frenate dei diretti interessati («Non c'è niente di nuovo», fanno sapere dalla Comit), per infiammare la (per ora) fredda estate di Piazza Affari. [a. z.] Gli operatori credono alla fusione Bene Bnl (+5,93%) Luigi Fausti, numero uno Comit
Persone citate: Cesare Geronzi, Fausti, Giovanni Bazoli, Intesa, Luigi Fausti
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