Castagna, ore di tensione

Castagna, ore di tensione Roma, asportato un metro di intestino. I medici: «Oggi sapremo se ha superato la crisi» Castagna, ore di tensione Quarto intervento per un 'infezione ROMA. Una partita con la vita: un giorno di speranza, l'altro di passione. Nessuna tragica trasmissione, nessuno scacco matto. «Solo» un'altra operazione. La quarta in pochi giorni. Dopo il doppio intervento a cuore aperto per un aneurisma all'aorta e il blocco di una perdita di sangue, adesso è un'infezione all'intestino a mettere in pericolo la vita di Alberto Castagna. L'ultimo atto di questo interminabile calvario lunedì, intorno alle 18. Il presentatore è di nuovo sotto i ferri. L'intervento dura tre ore: apertura dell'addome (in termini tecnici una laparatomia) e esportazione di un pezzo dell'intestino (lungo un metro) a causa di un mancato afflusso di sangue ossigenato. «Complicanza frequente» affermano i medici del Policlinico. Ma inaspettata per tutti, dopo che le ultime notizie avevano aperto uno spiraglio di speranza. All'ottavo piano dell'ospedale di nuovo il panico, la tensione. Questa volta a eseguire l'intervento è il professor Giorgio Maria, dell'Istituto di clinica chirurgica del Gemelli. «Il focolaio dell'infezione spiega il dottore - ci preoccupava molto perché poteva espandersi fino alla protesi che era stata applicata sull'aorta. Il paziente ha reagito bene all'operazione e sta meglio. I drenaggi sono normali e puliti e questo è un buon segno. Avendo asportato il tratto di intestino malato - ha concluso il chirurgo - l'infezione, che è estesa, dovrebbe regredire nei prossimi giorni se il fisico di Castagna risponde alle cure. Perciò, nei prossimi giorni ci aspettiamo dei miglioramenti, anche se la situazione rimane ancora grave». Dopo l'operazione, gli ormai soliti bollettini che alternano ansia e speranza. Arrivano prima le buone notizie: i medici si aspettano che l'infezione regredisca. Ma ci sono complicazioni: «Persiste l'insufficienza renale, la prognosi rimane riservata, la situazione sempre molto grave». La vita di Castagna è sempre appesa ad un filo. Lo showman è ricoverato nel reparto di terapia intensiva, le sue condizioni cardiocircolatorie sono stabili. Nelle salette attigue si susseguono le riunioni. L'ex moglie Pucci Romano cammina nervosamente per le corsie dalla notte di lunedì e non nasconde la sua tensione di fronte ai cronisti. Francesca Rettondini, l'attuale compagna di Castagna, è giunta, invece, ieri pomeriggio. Lucetta, la sorella del «dottor Stranamore», ha ripreso i suoi occhiali scuri e fuma una sigaretta dopo l'altra. Parla con fatica: (Alberto è sotto sedativi: il sonno gli evita di sentire i dolori postoperatori, che sono fortissimi, e di evitare stress e la fatica di un recupero difficile. I medici ci hanno detto che l'intervento è riuscito, che il sue fisico è eccezionale e che ancora una volta ha reagito in modo straordinario. Ma dopo le docce fredde dei giorni scorsi non vogliamo più cedere all'ottimismo: a questo punto aspettiamo con pazienza e teniamo le dita in- crociate». Non basta l'affetto delle donne di Alberto, dei tanti malati che continuano a guardare quella stanza chiusa, degli amici che continuano ad accorrere al Policlinico. Ieri è stata la volta di Jerry Cala, Ricky Tognazzi, Amedeo Goria, Maria Giovanna Elmi. L'ex presentatrice si è spinta oltre: «Ho sentito alla radio che serve donare il sangue e allora, siccome appartengo al gruppo di donatori della Rai, non ho fatto colazione e sono venuta ad aiutare Alberto o qualche altro malato». Le prossime ore saranno decisive per sapere come il fisico di Castagna ha reagito a questo ennesimo intervento. In tutto, più di venti ore in sala operatoria. [g. lam.] L'ansia dei familiari «Adesso possiamo soltanto aspettare e incrociare le dita» Maria Giovanna Elmi in ospedale «Dono il sangue per il mio amico» A destra il presentatore Alberto Castagna in un'immagine dei tempi felici A sinistra la fidanzata Francesca Rettondini ieri al Policlinico Gemelli

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