Europa, la grande fuga dal matrimonio

Europa, la grande fuga dal matrimonio Il servizio statistico dell'Ue: aumentano i divorzi, i giovani preferiscono convivere Europa, la grande fuga dal matrimonio Impennata delle nascite dalle unioni di fatto BRUXELLES. Convivere è bello, anche per procreare, ma sposarsi lo è sempre meno: questo è almeno quanto emerge dalle ultime statistiche europee sulla famiglia: sul vecchio continente esplode la voglia di «famiglie di fatto», non istituzionalizzate, e prosegue invece la fuga dalla «gabbia» del matrimonio. I divorzi aumentano a ritmo regolare, soprattutto nelle società industrializzate, mentre nei Paesi dell'Est (spesso per ragioni economiche) la diga matrimoniale tiene. In sintesi è questa la «fotografia» scattata da un rapporto congiunto di Eurostat, il servizio statistico dell'Unione europea, e del Consiglio d'Europa, che hanno raccolto gU ultimi dati disponibili in 46 Paesi del continente. Fra le tendenze che saltano agli occhi con più evidenza vi è l'impennata delle nascite fuori dal matrimonio: nel 1980 solo il 9,6 per cento dei bambini venivano alla luce nei Paesi Ue da genitori non sposati. Meno di vent'anni dopo, nel 1996, la percentuale è sabta al 24,3%. Il valore medio «nasconde» ovviamente gli estremi. Nel Nord Europa infatti, un bimbo su due nasce «fuori» dalla famiglia tradizionale: il record fra i Quindici spetta alla Svezia (53,9%), quello assoluto all'Islanda (60,7 %). Altissime anche le percentuali in Norvegia (48,3%), Estonia (48,1%) e Danimarca (46,3%). Sul fronte opposto, nel Mezzogiorno d'Europa, la cornice familiare resiste con più vigore ma la tendenza è inequivocabile: in Italia le nascite da unioni di fatto hanno toccato l'8,3%, quasi il doppio rispetto al 4,3% del 1980. Sotto la soglia del 10%, ma tutti in sensibile crescita rispetto agli anni '80, figurano anche Svizzera (8,9%) Malta (7,4%), Grecia (3,3%) e Cipro (1,4%). Il declino degli sposalizi è un'altra realtà dell'ultimo ventennio, con pochissime eccezioni: solo in Danimarca il tasso di matrimoni è aumentato, passando dai 5,2 ogni mille persone del 1980 ai 6,5 del 1997. In Italia 2 calo è stato di un punto pieno, dal 5,7 al 4,8 per mille: in cifre assolute, si è passati dai 323 mila matrimoni celebrati nel 1980 ai 273 mila dello scorso anno. Nell'insieme dei Paesi Ue, il crollo delle «unioni per la vita» è descritto dai dati aggregati: nel 1997 sono stati registrati un milione 889 mila matrimoni contro i 2 milioni 247 mila del 1990, con una riduzione del 19%. Il primato europeo spetta al minuscolo Liechtenstein (12 matrimoni ogni 1000 abitanti), mentre il record negativo alla Svezia (3,6 per mille). Il rovescio della medaglia, almeno nell'Europa occidentale; è l'aumento dei divorzi: nell'Ue sono cresciuti dai 503 mila del 1980 ai 682 mila del '97. GU inglesi sono i più htigiosi, con quasi 3 divorzi ogni 1000 abitanti. In Italia, il tasso si è triplicato (dallo 0,2 allo 0,6 per nulle), ma resta il più basso fra i Quindici. [Ansa) LE CIFRE Nascite fuori dal matrimonio, (dati in psrantucle], mercimoni (> divorzi ogni 1000 abitanti Fonte: Innata» « Consiglio $fm}ì paesi unionidS matrimoni divorzi