Salvi: nessun trasformismo

Salvi: nessun trasformismo Salvi: nessun trasformismo (Allargamento? Sì, ma VUdrsi schieri con noi» IL PRESIDENTE DEI SENATORI DS ROMA I politici italiani, si sa, ■ hanno un debole per gli scenari, per le auerelles ideologiche, per i ballon d'essai: anche la prima polemica dell'estate 1998 rientra in questa fenomologia? Senatore Salvi, l'ultima sortita di Franco Marini le; pare un tempora- | le estivo di breve durata? «Marini pone una questione che ha una sua oggettività - dice Cesare Salvi, presidente dei senatori democratici di sinistra -. Davanti alle ripetute dichiarazioni di Rifondazione di volersi sganciare, il Ppi esplora le possibili alternative e l'idea di allargare al centro il consenso dell'Ulivo di per sé non è sbagliata. Senonché...». Senonché? «Prima perplessità: l'allargamento dovrebbe realizzarsi con un'azione programmatica che parli ad una parte della società italiana, mentre ho forti dubbi che un travaso di parlamentari sia un buon sostitutivo». L'Udr è formato quasi completamente da parlamentari eletti nelle Uste del Polo 2 anni fa: se domani votassero la fiducia a Prodi, non sarebbe un'operazione trasformistica? «Certo, una sempice sostituzione di parlamentari con altri sarebbe una classica operazione trasformistica. Bisogna rispettare la volontà degli elettori e non si può affrontare un tema del genere come fosse ordinaria amministrazione: vanno via trenta voti e arrivano altri trenta voti...». Per il momento l'Udr si è mossa con grande duttilità... «L'Udr si è formata su una piattaforma che non è chiara, sembra quasi che sia in pista per mettere SERVIZI PARLAMENTARI Se nella Camera non c'è la luce, il deputato ha l'aria truce. Se poi alla Camera manca anche l'acqua il deputato ha l'aria vacua, col malumore che si deduce. dei voti a disposizione... E questo non è un buon viatico. In un sistema bipolare una forza politica sceglie. L'Udr da che parte sta? Al momento delle elezioni, con chi vanno? Chi darà loro i collegi? Se da parte dell'Udr c'è un un consenso per l'Ulivo, bene, si rafforza il centro-sinistra. Altrimenti torneranno alla casa di partenza. Se li riprendono...». I popolari si difendono: facile difendere a parole Prodi, ma se cade il governo, va in fran¬ tumi anche l'Ulivo. E' così? «Il problema posto da Marini esiste ma la soluzione non può essere quella suggerita. Né lui né Bertinotti devono gettare la spugna prima del tempo. Nessuno può dare per scontata la perdita del rapporto con Rifondazione. Il vero terreno deve essere il confronto sulle cose». Ma non l'avete appena fatta una verifica sul programma? «L'abbiamo fatta, anche se un po' in ritardo. Subito dopo il 2 maggio bisognava cambiare marcia e i tre mesi trascorsi si sarebbero potuti utilizzare meglio, anziché avviarsi in meandri di verifiche non risolutive...». Effettivamente pochi hanno capito le vere novità partorite dalla solenne verifica di luglio: tanto rumore per nulla? «Diciamolo pure: la verifica non ha svolto la funzione per la quale era stata immaginata, questo è chiaro a tutti. La lascerei il... Se non per il discorso di Prodi, per i punti di programma che sono importanti. Poi bisognerà concretizzare sui temi della scuola, del Mezzogiorno, della giustizia, della lotta alla corruzione». E intanto Rifondazione ha buon gioco a rinviare sempre l"ora x'... «Lo dico senza soddisfazione, ma se continua su questa strada Rifondazione rischia una seria crisi di identità: non morde sull'azione di governo e non ha una chiara collocazione di opposizione. Una micidiale terra di -nessuno». E qualcuno sussurra: la falsa posizione di Rifondazione po¬ trebbe favorirne una scissione. E nel 1999 il professor Prodi potrebbe ritrovarsi appoggiato da Cossutta e da Cossiga. Soltanto fantapolitica? «Non è mai elegante parlare delle scissioni degli altri partiti, ma questo scenario a me pare un po' improbabile. Spero invece che a settembre Rifondazione dia un contributo a far decollare la seconda fase un po' ansimante dell'azione di governo». Già si parla di Finanziaria come fosse l'ombelico del mondo... «Ed è sbagliato. Quest'anno la Finanziaria avrà dimensioni ridotte e si tratterà di definire qualche migliaia di miliardi di tagli alle spese che è il punto più delicato». E invece? «L'azione riformatrice di un governo si misura su un insieme di iniziative, rispetto al quale per la prima volta la Finanziaria ha un'importanza relativamente secondaria. Ci sono decisioni importanti che si potrebbero prendere subito. Un esempio, tra i tanti: l'Agenzia per il Mezzogiorno che aspetta da 6 mesi. Spero sia varata dal prossimo Consiglio dei ministri, prima delle ferie...». Ma proprio in queste ore Rifondazione fa sapere che sfitterà tutto a settembre... «E invece sarebbe meglio non farla slittare perché il Sud aspetta e non condividerei un rinvio motivato soltanto da diversità di opinioni tra i partiti». Fabio Martini U Diciamolo pure: la verifica non ha svolto la funzione per la quale era stata immaginata, questo è chiaro a tutti Lalascereilì■■ Su questa strada Rifondazione rischia una crisi di identità: non morde sull'azione di governo e non è una opposizione sp p ENTE ORI DS ROMA si sa, e per gli uerelles ballon ma po 1998 nomolol'ultima Marini le; | il Ppi esplora ve e l'idea di alonsenso dell'U sbagliata. SeSalvi: n(AllargameIl diessino Cesare Salvi Il diessino Cesare Salvi

Luoghi citati: Roma