«La svolta leghista? Bossate»

«La svolta leghista? Bossate» An possibilista: se è così, si può dialogare con il Carroccio «La svolta leghista? Bossate» Berlusconi non crede alla «conversione» ROMA. Il senatur «versione antisecessione» non riesce a riannodare il dialogo con Forza Italia. Si tratta di una «bossata», taglia corto Silvio Berlusconi. «La secessione - aggiunge - non è mai stata possibile. Non ci sono mai stati, né mai ci saranno i numeri». Nemmeno Enrico La Loggia, capogruppo al Senato, sembra convinto del cambiamento di rotta annunciato dal capo del Carroccio: «Il solito Bossi, che insulta e cambia idea in continuazione». «L'ennesimo giro di valzer ferragostano», incalza Giovanni Dell'Elee, amministratore degli azzurri. Ma se Forza Italia sbatte la porta in faccia a Bossi, il Polo nel suo insieme si mostra meno compatto. An si mostra possibilista: se la linea annunciata verrà confermata, il dialogo con la Lega potrà riprendere, afferma Ignazio La Russa. «Noi - spiega l'uomo di Fini - abbiamo sempre condizionato la ripresa del dialogo con Bossi alla rinuncia alla secessione. Le parole di questi giorni, sia pur prese cautamente, lasciano sperare che la Lega possa un domani uscire dall'utopia, dalla politica della separa- tezza e entrare nella realpolitik, cioè nella politica delle cose». Di altro segno, 0 commento di Fausto Bertinotti: «La Lega è in difficoltà nei suoi settori di organizzazione sociale, quelli imprenditoriali, perchè questo governo agli imprenditori ha dato parecchio. Ma è ai lavoratori ed ai disoccupati che non sono venute risposte giuste». Nessuna replica, per ora, dal se- natux. Che è impegnato, però, a difendere «l'immagine della Padania e della Lega» dagli attacchi del «Sunday Times». Il Carroccio annuncia, infatti, querela contro il giornale inglese che avrebbe paragonato Bossi a Casanova, descrivendolo come protagonista di festini a base di whisky e donne. Il caso nasce da un articolo pubblicato domenica scorsa; un servizio «diffamatorio», secondo la Lega, già a partire dal titolo: «Minacce di morte alla reginetta di bellezza che si è avvolta in una bandiera». Partendo dalla vicenda dell'elezione di Miss Padania, Sara Venturi, e del suo successivo «abbandono» del Carroccio, il «Sunday» avrebbe tratteggiato un'immagine di Bossi poco lusinghiera: «Lui spera che la Venturi lo raggiunga in festini da favola a base di whisky che durano fino alle prime ore del giorno». La difesa di Bossi arriva dalla Padania: «Lui è astemio e i festini in questione non hanno mai avuto luogo». «Inesistenti» anche le minacce alla ragazza. E parte l'avviso di querela. [r. int.) Umberto Bossi

Luoghi citati: Roma