Rogo della Fenice, dieci imputati

Rogo della Fenice, dieci imputati Due elettricisti accusati per l'incendio, gli altri di mancato controllo sul cantiere Rogo della Fenice, dieci imputati Chiesto il rinvio a giudizio anche per il sindaco Cacciari VENEZIA. Né mafia né piromani: soltanto il maldestro tentativo di mascherare col fuoco il ritardo nei lavori ed evitare il pagamento di una penale. Ma forse disastro non sarebbe stato se la Fenice - tra fili elettrici volanti e sistemi antincendio fuori uso - non fosse stata una bomba a orologeria che per esplodere aveva bisogno solo dell'innesco. Così, per l'atto doloso di due elettricisti aggravato dalle colpe di molti, secondo la ricostruzione fatta dal pubblico ministero Felice Casson, è andata perduta la Fenice la notte del 29 gennaio 1996. Il magistrato ha chiesto il rinvio a giudizio di dieci persone: fra queste il sindaco Massimo Cacciari, in qualità di presidente del consiglio di amministrazione del teatro, e l'allora sovrintendente Gianfranco Pontel, accusati di concorso colposo nell'incendio e di omissione colposa di cautele. Raffele e Fazio A PAG. 11

Persone citate: Cacciari, Fazio A, Felice Casson, Gianfranco Pontel, Massimo Cacciari

Luoghi citati: Venezia