Canavese, danni per 30 miliardi di Giampiero Maggio

Canavese, danni per 30 miliardi Primo bilancio del maltempo, i Comuni invocano lo stato di calamità Canavese, danni per 30 miliardi Dopo i nubifragi che hanno flagellato la zona IVREA. Trenta miliardi. E' il primo bilancio dei danni, al momento ancora approssimativo, dopo i tre nubifragi che hanno messo in ginocchio il Canavese nel fine settimana. Ettari di raccolti, in particolare vigneti, colture di mais e soia, andati completamente distrutti dalla grandine e dal vento. Molti Comuni hanno già chiesto il riconoscimento dello stato di calamità naturale. Altri lo faranno oggi. Intanto, questo pomeriggio si svolgono a Lessolo i funerali di Corrado Masetta, il pensionato di 55 anni precipitato dal tetto di casa dopo che era salito per verificare i danni provocati dalla tromba d'aria di sabato sera. I danni maggiori sono per l'agricoltura: «E' un duro colpo tuona Massimo Nicolotti della Coldiretti di Ivrea -, qui siamo di fronte a un evento di grandi proporzioni e le cifre a nove zeri relative ai danni lo stanno a dimostrare». Aggiunge Francesco Orsolani, presidente del Consorzio per la tutela e la valorizzazione dei-vini doc del Canavese: «Quest'autunno non ci sarà la raccolta delle uve Erbaluce a San Giorgio, andate totalmente rovinate dalla grandine e dal vento di domenica pomeriggio. Per fortuna si sono salvati i vigneti a Caluso». Nel dettaglio, zona per zona, vediamo come si presenta la situazione in Canavese. SAN GIORGIO. E' uno dei comuni più colpiti dal nubifragio di domenica pomeriggio. Danni per svariati miliardi alle coltivazioni di uva e per centinaia di milioni alle strutture pubbliche e private. Parzialmente scoperchiato il tetto del salone pluriuso «Falconieri», danneggiato il museo etnografico «Nossi Rais», molti gli alberi caduti su strade e nei pressi delle abitazioni, cascina Mondroglio è stata devastata dal vento. Allagati anche gli stabilimenti Pininfarina, ma non si registrano danni ai macchinari. VALCHIUSELLA. Pesante la situazione in tutta quella fascia di Comuni (Fiorano, Lessolo, Montalto Dora, Borgofranco, Quassolo) che portano all'imbocco della Valle d'Aosta a causa della grandine (in alcune zone ne sono caduti anche 15 centimetri) e del vento che si sono abbattuti con furia nella giornata di sabato. LESSOLO. Fanno sapere dal Comune che sono stati centinaia i tetti e i serramenti danneggiati. I chicchi di grandine in alcuni casi hanno raggiunto i 10 centimetri di diametro. BORGOFRANCO. Stessa situazione a Borgofranco dove a un pensionato, colpito in testa da un grosso chicco, i medici del pronto soccorso di Ivrea hanno praticato due punti di sutura. Sempre a Borgofranco un fulmine, ieri mattina, ha colpito la stazione di pompaggio dell'acquedotto provocando l'interruzione dell'erogazione dell'acqua per alcune ore, mentre il vento di sabato ha completamente spazzato il capannone del circo Medini nella piazza del paese. STRAMBINO. Grossi disagi anche nello Strambinese, tra Strambino e Romano Canavese sono stati compromessi mille ettari di terreno coltivato a vigna, mais e soia. E numerose sono state le abitazioni allagate e scoperchiate. CUORGNE1. In Alto Canavese è qui che si registra la situazione peggiore, in particolare nelle frazioni Goritti, Ronchi e Priacco a causa del nubifragio abbattutosi sabato pomeriggio. Distrutto il nuovo tetto che la Provincia stava facendo costruire all'istituto Jervis di via XXIV Maggio; danni per una trentina di milioni al capannone della Pro Loco che sabato sera era stato allestito nei pressi del centro anziani, in centro. CASTELLAMONTL I danni maggiori si registrano agli allestimenti e ad alcune opere della mostra della ceramica. Vento e pioggia hanno portato via venerdì sera (durante l'inaugurazione della rassegna) le scenografie all'interno della Rotonda Antonelliana, mentre tre stufe pesanti quasi 3 quintali sono state sollevate e distrutte dal vento. Infine a Cossano, nel Biellese, sono state colpite - era già successo due mesi fa - intere coltivazioni di pesche. Giampiero Maggio La disperazione degli agricoltori La grandine ha devastato i vigneti deU'Erbaluce Un agricoltore di San Giorgio osserva quel che resta del suo vigneto dopo il passaggio della tromba d'aria di domenica

Persone citate: Cossano, Fiorano, Francesco Orsolani, Massimo Nicolotti, Medini, Pininfarina, Priacco, Quassolo, Ronchi, Vento

Luoghi citati: Caluso, Ivrea, Lessolo, Romano Canavese, Strambino, Valle D'aosta