Gettano coca dai balconi all'arrivo dei carabinieri di Angelo Conti

Gettano coca dai balconi all'arrivo dei carabinieri Gettano coca dai balconi all'arrivo dei carabinieri Nel fatiscente stabile 23 clandestini Scoperte anche prostitute marocchine Una pioggia bianca ha accolto ieri mattina all'alba i carabinieri della compagnia Oltredora presentatosi a bloccare gli ingressi dello stabile di via Lanino 2, nel cuore di Porta Palazzo. Era cocaina, frettolosamente gettata dai balconi sovrastranti: tre piani, una ventina di appartamenti, abitati da un centinaio di persone, quasi tutte extracomunitarie. Uno stabile cadente, reso moderno solo dalle parabole per captare televisioni di Paesi lontani. I militari del capitano Castello hanno cercato di individuare almeno il piano dal quale era stato effettuato il lancio, ma la confusione in pochi attimi si è fatta altissima, impedendo ogni ulteriore accertamento. Difficile recuperare anche la cocaina, dispersa dal vento e dalla pioggia, stimata comunque in alcune decine di grammi. I carabinieri hanno controllato tutti gli inquilini dello stabile, risultati di nove diverse nazionalità. Alla fine hanno individuato 23 clandestini che sono stati accompagnati in questura per le pratiche di espulsione: sette romeni, altrettante nigeriane e poi filippine e marocchine. Tutte donne che, secondo quanto accertato dalle forze dell'ordine, si dedicano abitualmente alla prostituzione. «Di particolare rilievo - sottolineano gli investigatori - la scoperta di ragazze marocchine che sopravvivono vendendosi lungo le strade. E' un segnale non nuovissimo, ma comunque eccezionale nella dimensione. Stiamo infatti notando che ormai numerose ragazze islamiche si dedicano ad una pratica palesamente condannata dalla loro religione e, in qualche caso, perfino dal loro codice penale. Con il solo accorgimento di evitare le Il colonnello Tu o Del Sette strade più frequentate, preferendo attendere i clienti nelle vie più buie. Evidentemente la prospettiva dei facili guadagni induce a superare remore che vengono dalla tradizione». Particolare cura è stata posta dai carabinieri nella individuazione dei proprietari dei singoli alloggi, alcuni dei quali potrebbero ora essere denunciati per «favoreggiamento dell'immigrazione clandestina» ai sensi della nuova legge. L'accusa, particolarmente pesante, potrebbe persino portare in carcere quegli affittacamere (e si sospetta che non siano pochi) che avrebbero affittato a prezzo altissimo monolocali cadenti ed in qualche caso anche privi delle necessarie garanzie igieniche. Il colonnello Tullio Del Setto, comandante provinciale dell'Arma, ha sottolineato che l'operazione in via Lanino, come quelle recentemente portate a termine in corso Giulio Cesare, si inserisce in un quadro ben preciso: «Esistono stabili notoriamente frequentati ed abitati soprattutto da irregolari. I nostri interventi sono volti sia a scoraggiare la permanenza dei clandestini, sino all'espulsione, sia a combattere gli illeciti arricchimenti di quegli affittacamere che sfruttano la difficile situazione degli extracomunitari appena arrivati in Italia per applicare loro affitti salatissimi. La scoperta della droga conferma poi che questi stabili possono diventare anche piccole centrali dello spaccio». Contestualmente all'intervento dei carabinieri, i poliziotti del Commissariato bora Vanchiglia hanno controllato l'adiacente stabile di via Mameli individuando un'altra quindicina di clandestini. Angelo Conti Il colonnello Tullio Del Sette

Persone citate: Castello, Tullio Del Sette

Luoghi citati: Italia