Nella bottiglia non c'era acque tonica

Nella bottiglia non c'era acque tonica Sfiorata la tragedia alla vigilia dell'inaugurazione di un locale nel centro di Ciriè Nella bottiglia non c'era acque tonica E una barista beve detersivo per lavastoviglie UN ERRORE QUASI FATALE E, RA convinta di bere dell'acqua tonica ed invece ha ingerito detersivo per lavastoviglie. Un sorso in più e probabilmente per Rosaria Catelli, 32 anni, di San Maurizio Canavese, non ci sarebbe stato più nulla da fare. L'hanno salvata i soccorsi tempestivi dei parenti ed una lavanda gastrica prima che il liquido cominciasse a compromettere in maniera definitiva il funzionamento degli organi interni. «Subito ha rischiato parecchio, ma ora poco alla volta si sta riprendendo, e reagisce in modo positivo alle cure di antibiotici, si rimetterà presto», assicurano i medici della divisione di chirurgia dell'ospedale di Ciriè dove la donna è ricoverata da ieri mattina. Tutto è avvenuto l'altro giorno in via Cibrario 13 all'angolo di via Andrea Provana, a pochi passi dal centro storico di Ciriè, nei nuovissimi locali del bar «La Piazzetta» di proprietà di Antonella Critelli, la sorella maggiore di Rosaria. Le due donne, come facevano spesso già da diversi giorni, erano impegnate a sistemare bancone e tavolini: l'inaugurazione, infatti, era prevista per il giorno seguente. Dopo alcune ore di lavoro, con la colonnina del mercurio costantemente intorno ai 30 gradi e sotto un'afa soffocante, Rosaria Critelli, vinta dalla sete, afferra una bottiglietta di vetro già aperta, con¬ tenente un liquido incolore, e ne tracanna una sorsata pensando di dissetarsi con dell'acqua brillante. Una disattenzione che gli può costare cara: la donna non percepisce l'odore del contenuto della bottiglietta ma, subito dopo aver bevuto, avverte un gusto amaro ed un bruciore fortissimo all'esofago e capisce di essere in pericolo. La soluzione chimico-caustica usata per la lavastoviglie ha già cominciato il suo effetto ustionante, Rosaria Critelli si piega su se stessa, lamenta un dolore fortissimo allo stomaco. Sono momenti drammatici, non bisogna perdere un attimo di tempo. Una manciata di minuti dopo la donna viene trasportata al pronto soccorso dell'ospedale civile di Ciriè, che dal negozio dista poche centinaia di metri, dove da poco più di una settimana è attiva una unità medica per le emergenze. I dottori, però, dopo averla intubata, decidono di trasferirla alle Molinette riservandosi la prognosi: le sue condizioni sono preoccupanti. Da Ciriè a bordo di un'ambulanza inizia la corsa contro il tempo in direzione di Torino dove alcune ore dopo i sanitari la giudicheranno fuori pericolo: «La miscela caustica che ha ingerito per fortuna non era di quelle altamente ustionanti». In questi casi, però, come spiegano ancora i sanitari, i problemi potrebbero anche verificarsi dopo due o tre mesi dall'incidente. «Ingoiando soluzioni come quelle usate per lavare i piatti si formano dei piccoli tagli lungo l'esofago che nel rimarginarsi possono provocare delle chiusure fastidiose terminano i medici -. L'inconveniente più ricorrente è quello di non riuscire a deglutire e per ovviare è necessario un piccolo intervento». «Ho sentito subito un bruciore forte e male all'esofago» I medici l'hanno sottoposta alla lavanda gastrica L'incidente è avvenuto durante i lavori precedenti l'apertura del nuovo bar «La Piazzetta» che ieri doveva essere aperto: ma le serrande restano ancora abbassate

Persone citate: Antonella Critelli, Rosaria Catelli, Rosaria Critelli

Luoghi citati: Ciriè, San Maurizio Canavese, Torino