Ferrari, è arrivato il momento eli rischiare

Ferrari, è arrivato il momento eli rischiare Dopo la dura sconfìtta in Germania, la scuderia di Maranello deve cercare nuove soluzioni Ferrari, è arrivato il momento eli rischiare Forse un motore speciale per migliorare le qualificazioni LA CRISI CE'MA LA MCLAREN NON E' IMBATTIBILE SHOCKENHEIM E l'osse per i tifosi, la Ferrari sarebbe sempre l'elice e vincente. Facevano tenerezza domenica sera tanti tedeschi con i bandieroni spiegati a inneggiare per Schumacher e il Cavallino dopo la gara. Un quinto posto, quello di Michael, che suonava quasi come una condanna. Non soltanto le due McLaren davanti ma anche una Williams e una Jordan. Già salire sul gradino più basso del podio sarebbe stato un palliativo. Quindi i due punti raggranellati rappresentano un boccone amaro da inghiottire. Eppure questo passa il convento della Formula 1 a Maranello. Una gara da dimenticare, la Scuderia mai in palla a partire dal primo giorno di prove libere. Di sicuro fra gli uomini della Scuderia c'è un grosso rammarico ed è quello di non essere riusciti a spremere il massimo dalla F300. Si sapeva che il velocissimo circuito di Hockenheim avrebbe creato dei problemi, ma nessuno poteva prevedere simili distacchi e risultati. E' evidente che non è stato azzeccato l'assetto delle F300. Le regolazioni precarie, insieme con l'inefficienza aerodinamica, hanno portato a una qualificazione pessima, culminata con il nono posto nello schieramento di Schumi. In altre due occasioni nel passato, Michael era partito dalla stessa posizione e in entrambe si era piazzato sesto. Il che conferma, tutto sommato, che il tedesco ha fatto il massimo. Se si analizzano le ultime stagioni di corse, si vedrà che nella FI moderna è diventato ormai impossibile effettuare grandi recuperi. Per vincere partendo dalle retrovie bisogna che escano di pista quasi tutti quelli che stanno davanti o che i migliori rompano, oppure che ci sia un cataclisma meteorologico. La verità è che oggi nel «circus» è assolutamente necessario partire in pole position o almeno in prima fila per puntare al titolo. Non per nulla la McLaren, su undici corse sinora disputate, è partita al palo dieci volte, lasciando in Austria tutta la prima fila a Fisichella e Alesi che per altro avevano saputo approfittare della pioggia. Poi ovviamente ci vogliono anche prestazioni, affidabilità e bravura dei piloti. Immaginiamo per un momento che in Germania, invece di partire così da lontano, Schumacher fosse stato primo al via. Anche con una Ferrari non troppo brillante avrebbe potuto mantenere la posizione, regolando la vettura in modo da essere abbastanza veloce nei rettifili, visto che nello Stadium non si passa, se chi sta davanti non vuole. E allora che si potrà fare? Messo da parte il discorso di Budapest dove si gareggerà il 16 agosto (su un circuito lento e stretto dove l'aerodinamica avrà un'influenza minore), la Ferrari dovrà tirare fuori dal cilindro (o meglio dai cilindri) qualcosa di speciale. Per esempio un motore da qualificazione più potente. Si sa benissimo che le squadre quando si parla dei propulsori sono sempre molto prudenti: a nessuno va di rischiare una rottura davanti al gran pubblico. Ma in questo caso forse sarà d'obbligo correre qualche pe¬ ricolo. Come può capitare in una finalissima di calcio: se mancano pochi minuti alla fine e si è in pareggio, non è meglio mandare in campo un attaccante nel tentativo di fare gol prima di arrivare ai supplementari o ai rigori? Probabilmente a Maranello qualche supermotore da usare proprio con il contagocce c'è già. Del resto qualche modifica era prevista prima della fine della stagione. Tanti cavalli per conquistare la prima fila in partenza, vale mezza gara. E si può pensare che alla Ferrari un'ideuzza del genere in queste ultime ore sia stata meditata a fondo. Se si vuole continuare a lottare, tanto vale fare qualche passo in avanti anche se non si hanno le spalle coperte. In attesa di sviluppi, si cerca di rimarginare le ferite. Ieri il presidente Montezemolo, anche se non di buon umore, ha fatto visita alla Gestione Sportiva. Incontri con Todt, Ross Brawn, il responsabile dei motori ingegner Martinelli. Da una parte l'incoraggiamento, la spinta a non mollare, dall'altra probabilmente - anche qualche frase pronunciata con voce un po' più alta del solito. D'ora in poi si dovrà vivere alla giornata. Non si potrà più pensare alle tattiche, cercare di tamponare. I vantaggi conquistati da Hakkinen ( +16) su Schumacher e dalla McLaren (+26) sulla Ferrari impongono di puntare alla vittoria. E purtroppo, facendo i calcoli, non basterà neppure. Con quattro successi consecutivi, il tedesco, se Hakkinen si dovesse piazzare sempre secondo, arriverebbe soltanto al pareggio. La situazione è veramente precipitata nelle ultime due corse. Maranello deve ricominciare da capo e sperare che i rivali commettano qualche errore. Cristiano Chiavegato Partire in prima fila nelle gare diventa quasi un obbligo se si vuole vincere Montezemolo sprona tecnici e meccanici a non mollare sino all'ultimo chilometro mjLJLMJL B SS IH ma SÌ Wa WJVWW il J iì D iì I t: HUNGARORING (Ungheria) 16 agosto (J Tracciato tortuoso con sorpassi quasi proibitivi a parità di \ mezzi. Lo scorso anno Schumi aveva conquistato la pole position, ma in gara era andato male perché in difficoltà con le gomme. SCHUMACHER-FERRARI ***** HAKKINEN-MCLAREN **** ■ CINQUE TAPPE PEL MONETALE SPA-FRANCORCHAMPS (Belgio) 30 agosto E' il circuito preferito del pilota tedesco per il tipo di tracciato e perché consente diverse tattiche. Per la Ferrari, se verrà omologata la vettura a passo lungo, dovrebbe andare bene. SCHUMACHER-FERRARI ***** HAKKINEN-MCLAREN MONZA (Italia) 13 settembre Pista molto veloce, da 250 chilometri orari, molto adatta alle caratteristiche aerodinamiche della McLaren. Sul piano della guida dovrebbe essere adatta sia a Schumacher che suo rivale finlandese. SCHUMACHER-FERRARI*** HAKKINEN-MCLAREN ***** NUERBURGRING (GP Lussemburgo) Sulla nuova pista, quella vecchia abbandonata nel 1976, si è corso soltanto due volte. Alboreto con la Ferrari, lo scorso anno Villeneuve, ma la McLaren fu velocissima. SCHUMACHER-FERRARI **** HAKKINEN-MCLAREN***** SUZUKA (Giappone) Un circuito nel quale conta tutto: la sensibilità e la precisione del pilota, il motore, i freni, l'aerodinamica e l'assetto. Nella passata stagione Schumacher e Irvine trionfarono alla grande. SCHUMACHER-FERRARI HAKKINEN-MCLAREN**** v "\ . lf|ff$§i|| W': -~ . * jj ^ v ' & » Schumacher dovrebbe sfruttare al massimo la sua abilità soprattutto nei circuiti di Budapest, Francorchamps e Suzuka Forte di una McLaren dimostratasi sinora superiore Hakkinen non avra punti deboli nelle ultime 5 corse