Ansaldo, la fejenoveja finisce con un no

Ansaldo, la fejenoveja finisce con un no I sudcoreani in crisi respingono le condizioni finanziarie, i sindacati esprimono «sollievo» Ansaldo, la fejenoveja finisce con un no Rottura tra Daewoo e Finmeccanica dopo 13 mesi di trattative ROMA. Niente di fatto. La Finmeccanica e la Daewoo hanno trattato invano per tredici mesi. E ieri hanno annunciato la rottura delle trattative che erano tese alla costituzione di una joint venture per l'Ansaldo, l'attività del gruppo italiano (che fa parte dell'Iri) per l'energ'a, l'indùstria e il settore ferroviau ■ Da parte coreana non sono stati condivisi i punti essenziali che erano stati indicati l'I 1 giug o scorso dalla Finmeccanica per ^oter raggiungere l'accordo. Mentre in Borsa l'AnsaiJo Trasporti scivolava del 5,44%, l'epilogo negativo dei lunghi colloqui è stato messo nero su bianco cori un comunicato congiunto. La Finmeccanica e la Daewoo dichiarano di aver «preso atto delle rispettive diverse posizioni circa la missione e lo schema finanziario di costituzione della progettata joint venture globale nel campo delle attività energia, industria e trasporti». E' evidente quindi che la rottura delle trattative è avvenuta perché è mancata una visione strategica comune. Ma è anche chiaro che lo scenario è cambiato dal momento in cui i colloqui erano cominciati. La crisi finanziaria dell'Asia ha sconvolto i mercati e ha inciso anche (e in modo pesante) sulla Corea e sul suo apparato industriale. Non c'erano più, quindi, le stesse condizioni di partenza che si registravano quando la Daewoo appariva lanciatissima verso l'accordo. La joint venture avrebbe dovuto riguardare innanzitutto l'energia e l'industria, con la possibilità di coinvolgimento delle attività nel ferroviario svolte attraverso l'Ansaldo Trasporti che sarebbero state acquisite. La missione indicata dalla Finmeccanica per la joint venture era infatti quella di costruttore e ingegnere impiantista nei settori dell'energia e dell'industria. Ma la lettura del comunicato congiunto diffuso dai due gruppi rivela anche che non si è trovato un punto d'intesa sui delicati aspetti finanziàri dell'operazione. Per la Finmeccanica era previsto un prestito obbligazionario convertibile sottoscritto dall'Iri. In pratica tutti i punti chiave dell'ipotesi di accordo delineati dalla Finmeccanica non sono stati accolti dalla Daewoo: inevitabile pertanto prendere atto dell'impossibilità di proseguire le discussioni avviate più di un anno fa. Ed è quello che è accaduto ieri. Quindi non c'è più spazio per il grande accordo progettato più di un anno fa. Tuttavia la Finmeccanica e la Daewoo si sono riservate la possibilità di arrivare a intese più limitate e certamente meno significative. Hanno infatti confermato «l'interesse a continuare nella ricerca di collaborazioni commerciali o industriali su specifici progetti nei settori di intervento di Ansaldo». Il dialogo prosegue ai livelli minimi. Questo lascia ora la porta aperta per far tornare i campo i vecchi «pretendenti» di Ansaldo. Secondo quanto si apprende, il Consiglio di amministrazione dell'Iri che si riunisce stamane, prima della pausa estiva, potrebbe già esaminare la situazione per poter riaprire al più presto le procedure per la ricerca di un nuovo partner per Ansaldo. I vertici sembrano già orientati a riaprire i contatti con Siemens (Ansaldo già lavora su licenza del gruppo tedesco nel turbogas), Fiat e Abb. Le fonti non nascondono, però, che do¬ vranno essere ricercate soluzioni per rimuovere le difficoltà che si erano affacciate in passato nel corso dei primi contatti con i gruppi europei, interessati a aspetti diversi della realtà industriale del pianeta Ansaldo. Gli stessi gruppi, però, non avevano mai abbandonato la partita continuando a manifestare interesse per l'azienda genovese, malgrado la trattativa si fosse stretta attorno ai coreani. Ansaldo intanto ha messo a punto il piano di ristrutturazione chiudendo le trattative sugli esuberi con i sindacati ed avviando una ricapitalizzazione da 850 miliardi. La rottura delle trattative è stata accolta con «sollievo» da Giovanni Contento, segretario della Uilm, l'organizzazione dei metalmeccanici della Uil. Contento crede che ormai fosse «chiaro da molto tempo» che l'accordo non avrebbe potuto apportare valore aggiunto per risolvere i problemi dell'azienda italiana. Franco Aloia, segretario della Fim-Cisl, oltre a sollecitare chiarimenti al governo, chiede le dimissioni del vertice della Finmeccanica perché la trattativa che è stata rotta bruscamente ieri «è in piedi da un anno e il suo fallimento è anche il fallimento del gruppo dirigente di Finmeccanica». Gruppo dirigente che, afferma ancora Aloia, aveva indicato l'alleanza tra l'Ansaldo e la Daewoo «come l'unica per difendere l'occupazione» che oggi appare in pericolo. Ir. r.] Oggi consiglio di amministrazione Iri sulle nuove ipotesi di vendita Il presidente dell'Iri Gianmaria Gros-Pietro E' l'azionista di riferimento per Finmeccanica e Ansaldo

Persone citate: Aloia, Ansaldo, Franco Aloia, Gianmaria Gros-pietro, Giovanni Contento

Luoghi citati: Asia, Corea, Roma