Borse, torna in scena l'orso asiatico

Borse, torna in scena l'orso asiatico La paura di altre frane nel Far East deprime tutti i mercati. Pochi scambi, il Mibtel perde 11,28% Borse, torna in scena l'orso asiatico Da Tokyo a New York, un lunedì difficile su tutte le piazze MILANO. La peggior seduta da un mese a questa parte (-1,28 per cento il Mibtel) in una Piazza Affari meno frequentata del solito, ma nemmeno deserta (2.300 miliardi di scambi). Agosto, in Borsa si presenta così: ovunque, dall'Estremo Oriente a Wall Street, passando per Milano, l'Orso ha nettamente dominato la scena dei mercati finanziari. Le Borse vacillano, insomma. Non promette niente di buono per i listini azionari nemmeno l'attenzione crescente per i mercati monetari, a partire dal future sul Btp. Il contratto a termine sul titolo di Stato ha segnato ieri un nuovo primato assoluto, sull'onda dello spostamento delle attenzioni dei gestori verso i mercati obbligazionari dall'azionario, troppo volatile. E non piace neppure, infine, la forza del dollaro, frutto della paura di nuovo frane in Estremo Oriente, yen in testa, e, in misura minore, in Russia. Ancora una volta, infatti, la crisi delle Borse viene da Est. In mattinata è suonato l'allarme da Tokyo (-1,33), dopo che lo yen ha ripreso la sua discesa verso quota 146 sul dollaro, e da Hong Kong, che ha accusato una caduta poco inferiore al 5 per cento (-4,83). L'ex colonia britannica è ormai al centro di una grave depressione economica, la peggiore dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, come dimostra la robusta discesa del pil (-2,8) nel secondo trimestre e l'aumento della disoccupazione, il 4,5 per cento, un livello impensabile negli anni passati. La gelata in arrivo da Oriente ha investito appieno le Borse europee, già orientate alla prudenza dopo i realizzi di Wall Street in chiusura di settimana. Tutti i listini accusano perdite al termine di sedute orientate in una sola direzione, quella del ribasso. Le pecore nere della giornata sono Amsterdam e Parigi, sotto del 2 per cento abbondante, il mercato più solido è stato quello di Londra (-0,50 per cento) ma il copione è stato eguale per tutti fin dal mattino, quando il ribasso ha investito ovunque i valori industriali e quelli finanziari, con massicci abbandoni sul fronte dei derivati sulla piazza di Zurigo, specializzata nelle operazioni più sofisticate. Poi, dopo un avvio in area negativa, Wall Street ha dato segnali confortanti di ripresa che si sono diffusi su tutte le piazze, a Londra in particolare. Anche a Milano l'ultima parte della riunione ha registrato una moderata reazione che ha consentito di ridurre le perdite. A ulteriore, parziale consolazione c'è il fatto che il mercato continua a credere in alcuni temi operativi che potrebbero esplodere nel corso di agosto. E' il caso dell'intreccio Comit-Banca Roma, ovviamente, che ieri ha attratto poco meno del 10 per cento degli scambi di tutta la giornata. Ieri il titolo della Banca Commerciale ha messo a segno un ennesimo rialzo, stavolta pari all' 1,75 per cento, dopo scambi abbastanza intensi, data la stagione (130 miliardi circa). Meno bene è andata alla Banca Roma (solo +0,83 e scambi per 70 miliardi). Altro tema apprezzato è stato quello di Mediaset, sull'onda delle indiscrezioni sul possibile, prossimo sbarco in Germania al fianco di Murdoch nell'impero Kirch. Infine, gli investitori stanno affilando le armi in vista della prossima privatizzazione delle Autostrade (+1,34 per cento). Qualcosa di più preciso si saprà oggi, al termine del comitato Iri. Intanto continua a brillare la quasi privatizzata Aem Milano (+1,03 per cento, scambi di 20 miliardi). Per il resto del listino, giornata da dimenticare, a partire dalla Fiat (-3,8 per cento) su cui hanno pesato probabilmente le dichiarazioni pessimistiche pronunciate del numero uno di Bmw sul mercato dell'automobile. Pesanti pure i titoli dell'Eni, su cui gravano, tra l'altro, la crisi del petrolio e la congiuntura negativa che sta frenano il settore della chimica, [u. b.] 4*0 99% (Le varioxiorìi deglUndicì «felle principali èórsè dèi màhdo nella pbmatóid ieri)

Persone citate: Agosto, Kirch, Murdoch