Il Papa per i sans-papiers di Enrico Benedetto

Il Papa per i sans-papiers Il Papa per i sans-papiers Appello dopo l'occupazione della nunziatura PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE L'ultimo sponsor dei sans-papiers si chiama Giovanni Paolo II. Il Pontefice è sceso in campo ieri sollecitando le autorità francesi a regolarizzare 12 dei 17 immigrati che occupano, da sabato scorso, la nunziatura apostolica. Sarà il nunzio - mons. Tagliaferri - a perorarne la causa presso i responsabili politici e amministrativi, ma su preciso imput vaticano. Un bell'exploit per i sans-papiers. La loro portavoce Madjiguène Cissé, che partecipa all'occupazione, lo riconosce con un ampio sorriso: «Siamo soddisfatti». E quasi increduli. E' bastato un breve weekend trascorso nell'elegante palazzina che si affaccia sull'Avenue du President Wilson pei coinvolgere al supremo livello la Chiesa cattolica. Per l'eglise Saint-Bernard - sgombrata con la forza il 23 VIII '96 dopo mesi di tesnsioni - l'iter fu assai meno rapido e mancò l'happy end. Oggi, invece, è legittimo aspettarselo. Dire no al Papa creerebbe qualche problema al pur laico governo Jospin. Che, per adesso, tace. Ma, in fondo, Giovarmi Paolo II domanda solo che vengano riesaminati quei 12 casi. Come già avviene per numerosi altri grazie ai molteplici gruppi mobilitatisi per difenderne gli interessi. Madjiguène Cissé indica, comunque, che la protesta continuerà. Abbandonare la sede diplomatica papale senza precise garanzie dall'Esecutivo significherebbe esporsi al rischio di brutte sorprese. «Che il ministero degli Interni accolga la domanda pontificia, e ce ne andremo» spie¬ ga- 117 sono, in realtà, «reduci» di Saint-Bernard. Parigi non ama le sanatorie. Ma che fare dei 70 mila «immigrati illegali» la cui espulsione si annuncia problematica? Rimpatriarli via charter è complesso. Gli equipaggi Air France si rifiutano ormai di deportare uomini e donne in manette. E spesso il Paese che dovrebbe accoglierli preferisce boicottarne l'arrivo. L'iniziativa è, infine, quantomai impopolare per un governo di Gauche. Come uscirne, tuttavia, salvando le apparenze? Il ministro degli Interni Jean-Pierre Chevenement esita. Vorrebbe «amnistiare» i settantamila, ma teme che la naturalizzazione funga da incentivo per nuovi flussi migratori. Quindi respinge gli appelli a far «tabula rasa». Il suo predecessore gollista, Charles Pasqua, gli suggerisce «maggior coraggio». «De Gaulle non avrebbe dubbi» afferma. «Occorre mi gesto magnanimo. La Francia '98, campionissima con la sua équipe multirazziale, può concederselo». Paradossalmente è in somma il promotore della prima legge antimmigrati - che la Gauche definì liberticida - a mostrarsi permissivo, laddove Matignon predica la fermezza. Ma per i sans-papiers il calvario non potrà, in ogni caso, durare a lungo. L'opinione pubblica è loro favorevole e gli scioperi della fame pagano. Occupare cattedrali (Evry), templi protestanti (Batignolles), uffici pubblici... garantisce alla loro battaglia una bella risonanza. E con il Papa di mezzo, l'audience non potrà che aumentare. Enrico Benedetto

Persone citate: Charles Pasqua, De Gaulle, Giovanni Paolo Ii, Jospin, Madjiguène Cissé, President Wilson, Tagliaferri

Luoghi citati: Francia, Parigi