Immigrali, assalto alle coste italiane

Immigrali, assalto alle coste italiane Bloccati in Adriatico 17 battelli con 600 albanesi. Profughi del Kosovo fermati al Nord Immigrali, assalto alle coste italiane Cauto ottimismo sulla trattativa tra Roma e Tunisi ROMA DALLA REDAZIONE La diplomazia lotta contro il tempo per arginare l'arrivo degli immigrati illegali mentre la situazione lungo le coste resta di emergenza. I lavori della commissione mista itaio-tunisina sono iniziati ieri in un'atmosfera di cauto ottimismo, ma hanno coinciso con una nuova giornata di sbarchi e fermi di clandestini, dal Sud fino al Brennero, fra cui si segnala la conferma dell'arrivo di profughi dal Kosovo. Nell'Adriatico sono stati intercettati 17 battelli che avevano a bordo 600 albanesi partiti da Valona. TRATTATIVE. Il Segretario generale della Farnesina, Umberto Vattani, ha accolto al primo piano del dica-, stero i quasi 90 «tecnici» italiani e tunisini incaricati di preparare gli accordi della commissione mista che dovrebbero essere firmati domani dai ministri degli Esteri e degli Interni dei due Paesi. La controparte tunisina è Anuar Berraies, direttore per l'Europa del ministero degli Esteri. I «tecnici» si sono divisi in tre sotto-commissioni: affari consolari e sociali (tratterà di immigrazione e caso-Craxi); affari economici (il piatto forte è la pesca); cooperazione e sviluppo (sugli aiuti di 150 miliardi in crediti di aiuto destinati a Tunisi). I primi approcci sono stati molto convenzionali, con la presentazione delle reciproche posizioni. Se accordo sarà, dovrebbe maturare entro stasera. Ai tavoli della trattativa sono rappresentati 11 dicasteri. Il ministro degli Esteri, Lamberto Dini, è stato ricevuto al Quirinale dal presidente Oscar Luigi Scalfaro e, secondo fonti informate, «uno degli argomenti discussi è stata l'immigrazione». Una delegazione dei democratici di sinistra di ritorno da Tunisi parla di «clima migliore» favorevole ad una «soluzione positiva». NUOVI FERMI. Tirana ha reso noto che le motovedette italiane hanno intercettato 17 barche con 600 clandestini salpati da Valona. In forza dell'accordo di riammissione italo-albanese sono stati rimandati indietro. A Mestre e al Brennero la polizia ha invece fermato gruppi di clandestini che nei giorni scorsi erano riusciti a sbarcare. In entrambi i casi si registrano nuovi profughi dal Kosovo: 25 intercettati a bordo di un pulmino a Mestre e 3 (su un totale di 14) al Brennero. I fermi fanno temere al ministero degli Interni l'intensificarsi del flusso immigratorio dalla regione dei Balcani. Altri 15 clandestini sono stati bloccati a Bari e Taranto portando a 164 i fermati in Puglia negli ultimi giorni. FRONTE SICILIANO. I 52 nordafricani sbarcati nei giorni scorsi a Pantel- leria sono stati trasferiti in Calabria, a Lamezia Terme, per evitare il congestionamento del locale centro di accoglienza. Polizia e carabinieri li hanno accompagnati nel centro di Lamezia Terme - dove so¬ no già presenti 42 curdi - che ha un capacità di 200 posti. Tensione sempre alta ad Agrigento, dove un centinaio di nordafricani hanno iniziato uno sciopero della fame poi sospeso - per protestare contro le condizioni di permanenza nel campo. Proprio ad Agrigento è stata eseguita l'autopsia sulla salma di Saber Abdelh, uno dei capi della rivolta morto sabato scorso. Ma sull'identità è quasi giallo: cinque cicatrici sul ventre e numerosi tatuaggi testimonierebbero che Saber Abdelh non sarebbe un marocchino 26enne, ma un galeotto tunisino. E senza identità è anche il cadavere trovato ieri su una spiaggi di Lampedusa. Quanto ai rimpatri, la situazione è sempre sul filo del rasoio. Se il primo gruppo di 63 clandestini, sbarcato a Lampedusa il 14 luglio, non sarà rimpatriato entro 10 giorni, dovrà lasciare i centri di accoglienza con un provvedimento di espulsione: un foglio di via obbligatorio che, però, nessuno rispet- terà. In altre parole, i clandestini avranno raggiunto il loro obiettivo. E' quanto prevede la nuova legge sull'immigrazione che, in assenza di accordi bilaterali con i Paesi maghrebini per il rimpatrio coatto, rischia di essere vanificata. MANCATE PARTENZE. Tarda ancora il previsto rimpatrio del gruppo di 90 immigrati marocchini che avrebbero dovuto essere trasportati a Rabat sin dalla scorsa settimana in seguito alla sigla dell'accordo di riammissione fra i due Paesi. Per il Marocco si tratta solo di disguidi dovuti a «questioni amministrative», ma Roma sta esercitando una forte pressione per chiudere in fretta lo scomodo caso. Anche perché dopo di loro dovrebbero esserne rimpatriati altri 120. APPELLO A SCALFARO E AL PAPA. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, si è rivolto al Papa ed a Scalfaro con due lettere. A Giovanni Paolo II Orlando chiede di «far sentire» la sua voce contro la «legalità disumana» di una «legge vicina agli egoismi dei ricchi e lontana dalla carità». A Scalfaro ha invece scritto che «questi sono giorni di vergogna» perché «l'Italia appare intollerante e disumana nei confronti di popoli vicini ed amici». IL FATTURATO. Il rapporto della Confederazione intemazionale dei liberi sindacati, diffuso a Bruxelles, valuta in oltre 12 mila miliardi di lire i proventi del traffico di clandestini, che coinvolgerebbe almeno 6 milioni di individui in tutto il mondo. Stasera potrebbe essere raggiunto l'accordo sui rimpatri in cambio dei 150 miliardi al Paese . nordafricano Ad Agrigento sospeso 10 sciopero della fame Fra 10 giorni scade 11 termine per tenere nei centri i clandestini arrivati a metà luglio Un extracomunitario prega nel centro di accoglienza di Siracusa. La situazione resta tesa in tutti i centri dell'isola in cui sono alloggiati gli extracomunitari

Persone citate: Giovanni Paolo Ii Orlando, Lamberto Dini, Leoluca Orlando, Oscar Luigi Scalfaro, Saber Abdelh, Scalfaro, Umberto Vattani