«Copiato da un manuale»
«Copiato da un manuale» «Copiato da un manuale» «Non è stato solo un avvertimento» Ite TORINO. Maurizio Laudi è fuori città. Lontano. Lo avvertono per telefono. Le sue prime parole sono state per il pericolo corso dalla sua segretaria. Gli parliamo per telefono: «Non ho commenti da fare». Anche il procuratore capo Francesco Marzachì si preoccupa per ciò che avrebbe potuto accadere alla signora Elisabetta. Dottor Marzachì, lei è corso subito nella stanza del suo collega. Ha assistito al lavoro degli artificieri. Che cosa le è stato riferito? «Che c'era una bomba, rudimentale ma perfettamente funzionante. Per un nonnulla non è scoppiata e non ha causato gravi danni a una donna che stava svolgendo il suo la- voro di segretaria». Lei coordina le prime indagini. Avete un'idea, una traccia da seguire? «E' stata copiata da un manualetto anarchico». Non è stato solo un avvertimento? «Da come mi hanno spiegato i tecnici, è da escludere». Lei è a capo dell'ufficio. Qual è il suo primo commento? «Prima le scritte sui muri contro il collega. Poi le minacce urlata dalla radio, quella che lei sa. Le lettere anonime. Questo pacco bomba è l'ultimo gradino di un'escalation». Vi sentite nel mirino? «Guardi, a forza di scrivere sui muri certe accuse, prima o poi, saltano fuori i matti che si sentono in dovere di raccogliere gli inviti a fare piazza pulita». Non si aspettava un librobomba? «Le ripeto. Si pensi a quella povera signora che apre la posta. Non voglio nemmeno qualificarlo un tale gesto. Il collega Laudi ha ricevuto minacce e per questo viene scortato da mesi. Adesso provvederemo ad intensificare le misure di sicurezza. Però non vogliamo nemmeno apparire per quel che non siamo; una Procura della Repubblica assediata. Il fatto è grave, ma dovete andarci cauti, voi giornalisti, a non moltiplicarne gli effetti». Lei ha appena parlato di qualche matto. Significa pur qualcosa... «In questo momento sono molto arrabbiato. Lei pensi: a forza di affermare che facciamo suicidare le persone e di subire da parte nostra ci scappa qualcosa di grave. Qualcosa come questa bomba rudimentale che poteva ferire, e seriamente, una nostra impiegata». Le indagini? «Di quelle non voglio parlare. Le fanno i carabinieri. Non verrà trascurato nulla. Ma è un'altra storia». Il libro-bomba era indirizzato a un magistrato e per questo motivo l'inchiesta dovrà passare alla Procura di Milano, competente a indagare sui reati compiuti nei confronti di magistrati piemontesi, così come per quelli attribuiti loro. [al. ga.] Il procuratore capo Marzachì «Ultimo gradino di una escalation dopo le minacce e le scritte sui muri» Ite Il capo della procura torinese, Francesco Marzachì
Persone citate: Dottor Marzachì, Francesco Marzachì, Laudi, Marzachì, Maurizio Laudi
Luoghi citati: Torino
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