Verde, oggi l'incoronazione

Verde, oggi l'incoronazione Verde, oggi l'incoronazione L'ex avvocato di Maradona al vertice del Csm ROMA. A meno di clamorose sorprese dell'ultim'ora, l'ex avvocato di Diego Armando Maradona nella causa sulla paternità contestata del calciatore sarà eletto jggi vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura. Giovanni Verde, 60 anni, ordinario di diritto processuale alla Sapienza di Roma, voluto al Csm dal partito popolare, è il candidato dei sei «laici» dell'Ulivo nell'organo di autogoverno dei giudici, e dovrebbe raccogliere anche i voti dei «togati» di Magistratura democratica, dei Movimenti Riuniti e di Unità per la Costituzione. Potenziale rivale di Verde è Giuseppe Riccio, eletto dal Parlamento su indicazione dell'Udì" di Cossiga e considerato in «quota Polo». Ma è lo stesso professore di procedura penale a dire: «Non c'è alcuna contrapposizione con Verde, e per quanto ne so il nuovo vicepresidente sarà lui». Per tutta la giornata di ieri nelle stanze di Palazzo dei Marescialli ci sono stati contatti e incontri fra i trenta consiglieri neoeletti, e la candidatura di Verde è rimasta la pia accreditata. Anche perché il fatto stesso che Riccio non sia stato eletto insieme agli altri nove «laici», ma sia venuto fuori da una votazione successiva, viene interpretato come una precisa indicazione della maggioranza parlamentare che non debba essere lui il vicepresidente. Se tutto andrà come previsto, dunque, il primo Csm nominato nell'era dell'Ulivo avrà un nume¬ ro due (il presidente è il Capo dello Stato) espressione dell'area ex democristiana, e non un uomo della sinistra. «Ma Verde - si commentava ieri nei corridoi del Palazzo - è il canditato dell'Ulivo del centro-sinistra, non del centro. E' la conseguenza del bipolarismo affermatosi anche dentro il Csm, almeno nella componente "laica"». Le cronache delle trattative che hanno preceduto l'elezione dei dieci membri da parte del Parlamento riferiscono che il nome del candidato popolare per la vicepresidenza è frutto della mediazione che ha portato ad attribuire, alla conta finale, sei poltrone all'Ulivo e quattro al Polo. In sostanza il centro-destra avrebbe accettato di rimanere in minoranza (e non finire in parità, cinque a cinque) a patto che alla vicepresidenza fosse andato l'uomo del ppi. Questo per dare più peso alla componente cosiddetta «garantista», in tempi in cui il conflittlo tra politica e giustizia è diventato incandescente. Il presidente della commissione Giustizia del Senato Ortensio Zecchino, un popolare che si trova spesso più vicino ai colleghi del Polo che non dell'Ulivo, definisce Verde «un giurista di razza, uomo determinato e tranquillo»., e si dice che proprio da lui sia venuta l'indicazione per il seggio del ppi al Csm. Ma lo stesso Verde, anche per evitare di essere catalogato all'interno dello stesso partito che l'ha proposto, smentisce: «La mia candidatura è stata voluta dal segretario del ppi, Franco Marini, che ha superato anche le mie perplessità». Tra oggi e domani il plenum del Csm dovrà eleggere pure la nuova sezione disciplinare, il «tribunale dei giudici», l'unica commissione che rimarrà invariata per i quattro anni della consiliatura. [gio. bia.] Il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro

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