«No all'amnistio per Tangentopoli» di Carlo Federico Grosso

«No all'amnistio per Tangentopoli» «No all'amnistio per Tangentopoli» Grosso: il fenomeno corruzione non è esaurito L'EX VICE PRESIDENTE €SM AMILANO LIA presenza del presidente Scalfaro, questa mattina, si tiene la votazione per l'elezione del vicepresidente del nuovo Consiglio superiore della magistratura. Già lontano da Roma, in vacanza in Sardegna, il vicepresidente uscente, Carlo Federico Grosso, traccia un bilancio della sua esperienza a Palazzo dei Marescialli. Professore, è stato al Csm in anni in cui il rapporto tra giustizia e politica si è fatto sempre più critico. Qual è stato il momento più difficile? «Devo premettere che sono soddisfatto di essere arrivato fino in fondo senza che si siano create tensioni acute dentro al Csm e soprattutto senza che il Csm sia entrato in tensione con altri organi costituzionali. Il momento più difficile? Tutto il periodo della Bicamerale e in particolare quando decisero di ascoltarmi, come vicepresidente, sulle riforme in gestazione. In quel momento ho avuto delle grosse difficoltà: all'interno del Csm si giudicava assurdo che la Bicamerale volesse sentire solo la voce del vicepresidente e non quella di tutto il Consiglio...». Perché la commissione presieduta da D'Alema fece quella scelta? «Forse ritenevano non fosse opportuno ascoltare il Csm in quanto organo istituzionale dotato di specifiche competenze dalle quali loro, forse, pensavano esulasse il discorso specificatamente politico». Condivideva questa impostazione? «No. Penso sarebbe stato senz'altro plausibile e forse opportuno sentire il Consiglio non solo il suo vicepresidente...». Ha accennato a grosse difficoltà. «Ricordo che privatamente qualcuno mi disse che sarct^e stato meglio che io non mi pi e sentassi all'audizione. Franca mente non ero di questa op;- nione. Una commissione parlamentare mi chiedeva di esprimere il mio parere, mi sembrava doveroso darglielo». Un episodio che la dice lunga sull'incomunicabilità in cui si è arrivati nei mesi scorsi tra toghe e politici. «... Parlerei piuttosto di sintomo della difficoltà tra un certo modo di pensare all'interno del Csm, soprattutto della parte togata, e il modo di ragionare della politica. Comunque, dopo la mia audizione - e io ero perfettamente d'accordo - il Csm decise di affidare alla sesta commissione il compito di redigere una relazione al Parlamento sul Consiglio superiore della magistratura. Ricordiamo che si parlava di profonde modifiche della struttura del Csm, modifiche che non erano condivise da gran parte dei consiglieri e devo dire neanche da me. Al di là delle singole in- novazioni, temevo che quell'insieme di norme potessero indebolire l'organo di tutela dell'indipendenza della magistratura». Fallite le riforme resta l'assoluta inefficienza del sistema giustizia. Eppure è ciò che genera sfiducia nei cittadini e interessa certo più che gli scontri sulla separazione delle carriere. «E' vero, ma ho l'impressione che negli ultimi tempi in Parla¬ mento si sia prestata più attenzione al tema degli assetti generali di organi come il Csm, dei rapporti tra pm e giudici e via dicendo che al tema dell'efficienza. Così l'insieme delle riforme per la giustizia sono state impostate ina non ancora approvate. Spero che riforme molto importanti già varate come quella del giudice unico di primo grado e l'introduzione delle sezioni stralcio siano la base attorno alla quale costruire ulteriori modifiche». Nel Polo c'è chi, per esempio l'avvocato Saponara di Fi, vi accusa di aver sempre difeso alcuni magistrati, in particolare il pool di Milano. Come si difende? «Non credo che questo Csm abbia operato in difesa corporativa della magistratura e in particolare di alcuni magistrati. Questo Csm ha affrontato alcune situazioni determinate e in quelle situazioni determinate ha effettivamente difeso l'autonomia di alcuni magistrati. Quei magistrati erano oggetto di accuse molto pesanti che alla maggioranza del Csm sono apparse del tutto ingiustificate». Dunque nessun rilievo al pool? «Ad alcuni magistrati di Milano ho più volte rivolto delle critiche. Non parlo dei loro atti giudiziari che non conosco, ma di certe loro dichiarazioni. Molte delle loro esternazioni, a mio avviso, erano assolutamente controproducenti. Invadevano il campo della politica, era più prudente non farle». Allora perché non siete stati più severi? «Un conto è giudicare inopportuno che i magistrati si comportino in un certo modo, altro è riscontrare rilevanza disciplinare a certi comportamenti». E i rapporti con Scalfaro? «Nell'intero quadriennio, non solo nel periodo della mia vicepresidenza, non c'è stata mai la minima incrinatura tra Quiri- naie e Csm. Il Presidente, per me, è stato un sicuro punto di riferimento. Tutte le volte che ho avuto qualche difficoltà, come nel caso della Bicamerale, ho trovato appoggio e sostegno». Berlusconi ieri a Brescia ha ripetuto che nella magistratura c'è una frangia estrema che perseguirebbe un disegno politico attraverso l'uso della giustizia. Lei che non ha la toga ma è di sinistra cosa pensa di queste dichiarazioni? «Quale frangia di sinistra? Ho sempre avuto l'impressione che ci fossero dei magistrati che quando c'erano degli indizi operavano e agivano». Cosa pensa della commissione d'inchiesta su Tangentopoli? «Mi preoccupa molto una commissione d'inchiesta su indagini ancora in corso, con processi ancora aperti senza contare che si rischia d'intaccare una serie di principi anche di rilevanza costituzionale». Ma ci sarà pure una via d'uscita a un conflitto che rischia di vedere tutti sconfitti, politici e magistrati. «Non certo l'amnistia! Il fenomeno della corruzione mi sembra sia tutt'altro che esaurito. E' bene, quindi, che i magistrati continuino a indagare e arrestare i corrotti. Quanto al Parlamento dovrebbe varare, in tempi rapidissimi, i provvedimenti per prevenire la corruzione. E' l'unica via di salvezza». Chiara Seria di Argentine Il Parlamento dovrebbe varare in tempi rapidissimi i provvedimenti per prevenire il malcostume E'questa l'unica via di salvezza gjj i i Nessuna difesa corporativa: il Consiglio ha solo tutelato l'autonomia di alcuni magistrati oggetto di pesanti accuse i| ip tifi Molte esternazioni del Pool assolutamente controproducenti Invadevano il campo della politica, era più prudente non farle p ip Nella foto a sinistra il vicepresidente de! Csm Carlo Federico Grosso il cui mandato scade oggi Qui accanto Silvio Berlusconi ieri a Brescia

Persone citate: Berlusconi, Carlo Federico Grosso, Chiara Seria, D'alema, Penso, Scalfaro, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Brescia, Milano, Roma, Sardegna