I giudici americani: estradate quell'anziano, è un pedofilo

I giudici americani: estradate quell'anziano, è un pedofilo Genova: è accusato di molestie a una bimba in Pennsylvania I giudici americani: estradate quell'anziano, è un pedofilo GENOVA. La giustizia Usa per sette anni ha braccato un piccolo imprenditore italiano, Osvaldo C, di 74 anni, accusato di atti di libidine su una bimba di 5 anni. I fatti si sono svolti in un piccolo paese della contea di Monroe, nello Stato della Pennsylvania nella East Coast. Adesso Osvaldo C, che vive in un villaggio dell'entroterra genovese, dovrà essere giudicato sulla iichiesta di estradizione. Dalla scorsa primavera, quando venne individuato dall'Interpol, è agli arresti in casa: rischia fino a due anni. Considerata l'età dell'imputato, la pena prevista è meno pesante di quella che potrebbe rischiare se fosse giudicato in Italia. Ma, a detta del suo legale, l'avvocato Roberto Olivieri, le condizioni nervose di Osvaldo C. sono precarie, così come il suo equilibrio psichico. In America, l'uomo teme di subire una sorta di «linciaggio morale» oltre a maltrattamenti fisici in carcere. La vicenda presenta luci e ombre. Osvaldo C. ha vissuto per qualche decina d'anni negli Usa. Era titolare d'una impresa di carpenteria che s'era specializzata nella costruzione di villette in legno. Sette anni fa avrebbe molestato, senza commet¬ tere atti sessuali specifici, una bimba di cinque anni, figlia d'uno dei suoi operai. La bimba, spaventata e sconvolta, raccontò l'accaduto ai genitori, i quali sporsero denuncia. Arrestato e subito rilasciato dietro cauzione, Osvaldo C. affrontò, a quanto pare, anche una dura campagna di stampa. I suoi avvocati americani, trovandosi di fronte a due accuse - atti di libidine e corruzione di minore - cercarono la strada del patteggiamento. Si arrivò così a un accordo pragmatico, tipico del «common law» degli Usa. Il pubblico ministero accettò che restasse in piedi solo la prima accusa, per la quale Osvaldo C. si dichiarò colpevole. Al momento della chiusura del processo (una specie di «direttissima») con una pena già stabilita di sei mesi di reclusione, l'uomo decise di lasciare gli Stati Uniti e di rientrare in Italia. Sembra, a detta del suo difensore, che fosse sconvolto da un grave lutto familiare: il suo unico figlio maschio era morto tragicamente in un incidente stradale. Dopo aver liquidato la sua attività in Pennsylvania l'uomo tornò in Italiao e fece perdere le sue tracce. Ma la magistratura americana, tramite l'Interpol, riuscì a rintracciarlo. [p. 1.1

Persone citate: Monroe, Osvaldo C, Osvaldo C., Roberto Olivieri