Il camper dell'antidroga
Il camper dell'antidroga Il camper dell'antidroga Sulla strada per smascherare i tossici L'ARMA IN PIÙ' DEGLI AGENTI PPERUGIA ATENTE, libretto e pipì. Non è barzelletta e neppure scherzo. E', semplicemente, il fratello appena nato dell'etilometro: fuori discoteca, un kit portatile, da utilizzare in un camper attrezzato, svela se il ragazzo uscito dalla discoteca ha mandato giù, tra una birra e un whisky, anche anfetamine, cocaina, crack, ecstasy, barbiturici, pasticche di ogni genere. Due notti fa, in provincia di Perugia, il questore Nicola Cavaliere (fino a qualche mese fa a Imperia, alle prese con il serial killer Donato Bilancia) ha spedito in giro agenti in auto e camper, con due medici, un'ambulanza e le nuove attrezzature fornite in omaggio alla Polizia di Stato dalla casa farmaceutica Bracco, sponsor di una improvvisa opera di prevenzione degli incidenti da week-end. Trentacinque giovani fermati ai controlli hanno accettato di sottoporsi volontariamente al test e tredici di loro sono risultati positivi, incorrendo nell'immediata sospensione della patente. Il questore non canta vittoria né criminalizza chi è caduto nella rete: «Sul sabato sera si fanno molti discorsi legati all'alcol, e questo è un problema oggettivo, che viene affrontato con l'etilometro. Ma le droghe eccitanti sono altrettanto presenti ed è impensabile fare la prevenzione soltanto all'interno delle maxidiscoteche. Occorre farla anche all'esterno, impedendo di guidare a soggetti che possono essere a tutti gli effetti pericolosi». Per questo ha attrezzato un camper - «con un bagno per signore e uno per uomini», specifica - che tuteli la privacy e consenta un esame immediato, «che avrà poi riscontro, comunque, in una seconda analisi eseguita dall'Istituto di Medicina legale, più scientifico e attendibile dello stesso etilometro». Ma non si rischia un esame indiscriminato, dove si perde un'ora soltanto per essere stati in discoteca? No, risponde Cavaliere, «per questo ci sono i medici. Gli agenti fermano le auto e loro, in base a una serie di elementi, individuano i soggetti, che vengono poi invitati a sottoporsi alla prova». Chi rifiuta l'etilometro incorre nelle stesse sanzioni di chi risulta positivo all'esame. In questo caso si procede a un test non ancora previsto dal Codice. Il questore ribadisce: «Chi ri¬ fiuta sa che il suo atteggiamento non depone comunque a suo favore, perché ha di fronte non un agente che ha sospetti, bensì un medico che certifica sintomi precisi, come la pupilla dilatata e il battito cardiaco, e che quindi fornisce certezze cliniche». Ma soprattutto su un punto insiste Nicola Cavaliere: «Noi facciamo una repressione che è prima di tutto prevenzione. Da questo momento sanno tutti che, uscendo dalla discoteca, possono trovare la polizia e i medici. Puoi farla franca una, due, tre volte, ma alla fine ci cadi. E le conseguenze arriveranno comunque. Intanto, è bene che anche il Codice si adegui. In questo modo salviamo delle vite». [r. cri.] Il questore Nicola Cavaliere
Persone citate: Bracco, Cavaliere, Donato Bilancia, Nicola Cavaliere
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