La Bbc infrange il tabù del dolore per Diana
La Bbc infrange il tabù del dolore per Diana Gente indifferente, ostile o aggressiva in un filmato di sessanta ore girato nei giorni del funerale La Bbc infrange il tabù del dolore per Diana Un documentario mette in dubbio la commozione della nazione LONDRA NOSTRO SERVIZIO Secondo un documentario della Bbc, non è vero che la morte di Diana abbia unito la nazione nel dolore. Il programma, che sarà trasmesso nell'anniversario del funerale, è nato da 60 ore di riprese televisive girate a Londra, Belfast, Bristol e Manchester alla vigilia e il giorno stesso delle esequie. Dalle immagini risulta che molta gente si è dimostrata indifferente, cinica o persino aggressiva. Colin Luke, il direttore del documentario, che si chiamerà «Il popolo della principessa», in un provocatorio ribaltamento delle parole di Blair («La principessa del popolo»), dice che è davvero tempo di ristabilire l'equilibrio della cronaca. Afferma: «Può essere che buona parte del pubblico sia completamente stufa delle stucchevoli agiografie di Diana. La nazione non era unita nel dolore. Dalle nostre riprese risulta che molte persone piangevano in certi momenti. Ma questa non era una folla totalitaria, che produceva la stessa risposta allo stesso momento». E aggiunge: «La televisione ci ha detto come ci sentivamo e poi ha tirato fuori gente dalla folla per confermarlo». Gli dà corda lo storico costituzionale Lord Blake: «La folla che ho visto mentre mi recavo all'abazia di Westminster mi sembrava più curiosa che addolorata. Alcuni si sentiranno offesi, ma credo proprio che l'effetto della morte di Diana sulla nazione sia stato esagerato». Si indigna invece la nonna adottiva di Diana, la regina dei romanzi rosa Barbara Cartland: «Diana ha dato amore alla gente e ha ricevuto amore in cambio. A che cosa serve questo scrutinio e questa confusione adesso chese n'è andata? Mi fa tanto male». Dodici troupe di una ditta di produzione indipendente, la Mosaic Films, hanno registrato i comportamenti spontanei della gente. Alla vigilia del funerale, le telecamere hanno sorpreso persone che si accapigliavano berciando per guadagnarsi un posto in prima fila lungo le transenne: il documentario sovrappone queste scene indecorose al commento di una televisione americana, seconda la quale un solenne silenzio era sceso su Londra. Il giorno del funerale, il programma mostra gente che si comportava da turista, piuttosto che essere accomunata nel dolore. Si sente qualcuno vociare: «Ho ripreso la storia con la mia telecamera». Un signore di Manchester commenta davanti alla tv: «Persino Diana non significa la stessa cosa per tutti quanti. Parte della nazione è in lutto profondo, ma parte non lo è. Mi sento distante da questo evento, con tutta questa pompa e cerimoniale». In un pub di Bristol è stata regitrata la scena più irriverente. Un uomo davanti al suo bicchiere di birra fa un gestaccio alla televisione sbottando: «E dire che me ne ero venuto qui per sfuggire a tutto questo». Il documentario, che sarà trasmesso sulla seconda rete della BBC, sta già facendo imbufalire quella buona parte di inglesi che continua a scrivere ai giornali proponendo di ricordare Diana con opere caritatevoli. La controversia è destinata a montare, mentre tutti gli altri canali televisivi, compresa la BBC1, hanno in cantiere programmi di tributo. Maria Chiara Bonazzi
Persone citate: Barbara Cartland, Colin Luke, Lord Blake, Maria Chiara Bonazzi
Luoghi citati: Belfast, Bristol, Londra, Manchester
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