Boggiatto, un taciturno che parla con i risultati di Silvia Garbarino

Boggiatto, un taciturno che parla con i risultati Erede di Battistelli e Sacchi, il 17enne Alessio ha conquistato due ori agli Europei juniores di Anversa Boggiatto, un taciturno che parla con i risultati «Queste vittorie non mi cambieranno: adesso devo confermarle» Boggiatto Alessio, ovvero l'arte di tacere. Poche parole, compensate dai fatti. Sarebbe piaciuto all'abate francese Dinouart che del silenzio aveva fatto il suo stile di vita e la sua fortuna letteraria. Boggiatto «il taciturno», simbolo della rifondata Sisport del nuoto e della nazionale juniores italiana, ha applicato la sua regola anche agli Europei di categoria ad Anversa dove era atteso come protagonista. Nessuna chiacchiera, due medaglie d'oro e relativi nuovi record italiani. Per il 17enne Alessio, specialista delle prove miste, erede designato di Battistelli e dell'ex recordman iridato Luca Sacchi, è la consacrazione. Una conferma di talento innato e della capacità di gestire emozioni e avversari. Nei 200 misti non partiva favorito ed ha vinto (2'04"71) con un secondo e mezzo abbondante di vantaggio sul tedesco Bohem. Sulla maggiore distanza, i 400 misti, il suo pezzo forte, ha dominato: 4'20" netti, con 4" sull'amico- rivale Bellino (poi squalificato per virata irregolare) e addirittura 7"44 sul francese Levaille. Entusiasta il suo coach Fabrizio Miletto: «Erano le gare più importanti dell'anno, di più non potevamo chiedere - dice -, 1200 sono stati una piacevole sorpresa mentre per i 400 ero sereno. E' la misura che Alessio predilige, alla quale si adatta meglio e sulla quale ha lavorato con meticolosità in tutti questi anni». Tanto rigoroso in allenamento, determinato in gara, quanto placido e riflessivo fuori dalla piscina. «Queste vittorie non mi cambieranno di una virgola la vita - racconta nel giorno di libertà concesso agli azzurrini e dedicato alla visita di Anversa in compagnia dell'altro torinese Marco Bellino -. Sono soddisfatto anche perché sto bene fisicamente, va tutto per il meglio, la settimana prossima vado a Roma per i tricolori di categoria per confermare questi risultati». Il Boggiatto-commento finisce qui. Ma non perché gli manchino le idee. Bravo studente allo scientifico Segrè (3a, sezione sperimentale), mamma e papà entrambi medici, una sorellina, Chiara 11 anni, pure dedita al nuoto agonistico, alcuni amici e una sensibilità d'animo che gli fa dire: «Dedico le mie vittorie anche a Berbotto (infortunatosi prima della partenza, ndr) a cui auguro di ritornare più forte di prima». Per Boggiatto il nuoto non fu amore a prima vista. Al mare in acqua non voleva entrarci, fino a che il padre Angelo non lo convinse con dei regalini. Unico vero «difetto» di Alessio il tisico gracile, negli anni passati spesso esposto alle bizze della salute. Come due anni fa quando si ammalò di tifo e il nuoto sfumò all'orizzonte. Le cure, la forza di volontà, la passione ed ecco il Boggiatto di oggi. Ancora un «giunco» ma con due grosse medaglie d'oro appese al collo. Silvia Garbarino

Luoghi citati: Anversa, Roma