Littizzetto, l'onda anomala spazza via tutti di Gabriele FerrarisLuciana Littizzetto

Littizzetto, l'onda anomala spazza via tutti L'attrice meglio di Dylan: una vera esplosione l'altra sera per la chiusura dello Smemoranda Festival a Collegno Littizzetto, l'onda anomala spazza via tutti Novemila in delirio, il cabaret ha una nuova stella TORINO. E' come un film, uno di quei film americani con la ragazza della porta accanto che va a New York e sogna di diventare una star e lavora duro per diventarlo, e poi arriva il gran giorno e migliaia di fans le gridano amore e ammirazione, e l'impresario con il sigaro le fa «è l'America, baby». L'America di Luciana Littizzetto è a CoUegno, in un parco dove una volta c'era il manicomio, e stasera sembra ancora un manicomio, una marea di assatanati preme ai botteghini denaro alla mano, ma dentro non c'è più posto, aspettavano quattromila persone e alla fine ne entrano novemila, e fuori è un'apocalisse di auto, uno pensa «sono finito in mezzo all'esodo intelligente» e invece è Torino che va ad abbracciare la Litri, la ragazza della porta accanto che stasera diventa una star. Luciana Littizzetto ha chiuso, venerdì notte, lo «Smemoranda Festival-Ad Ovest di Paperino», una rassegna di cabaret che quest'anno è esplosa come una bomba d'aereo, quasi trentamila spettatori per 20 spettacoli, cifre più da rock che da teatro comico. Però la Litti non è una bomba; è l'onda anomala che spazza via previsioni e certezze. Ha tirato più gente lei di Paolo Rossi Claudio Bisio Paolo Hendel Giobbe Covatta insieme sommati; e se ci riflettete, soltanto Grillo e Benigni fanno novemila paganti per uno spettacolo di cabaret. Però Luciana Littizzetto è più simpatica. Ora, vi chiederete com'è la ragazza della porta accanto quando fuori ci sono novemila fans che l'aspettano. E' bianca. Bianca come un lampo al magnesio. Ammette di avvertire gravi turbolenze viscerali e ha l'aria di quella che pensa «adesso scappo via». Anche gli organizzatori hanno l'aria di pensare «adesso scappa via», così a scanso di fughe l'accompagnano in ampia e affettuosa delegazione fin sul palco. E' il palco dove ha cantato Bob Dylan tre settimane fa, però per Dylan c'era meno gente, e tutti scherzano «hai fregato Dylan», e lei ridacchia verde e dice «adesso scappo via». Si sostiene che è la tivù a creare i divi del cabaret, e quest'anno Luciana Littizzetto ha fatto tanta tivù, e tivù giusta, ad alta audience. Però anche gli altri comici fanno tivù, e mica va bene a tutti, mica per tutti ci sono novemila persone in delirio. Né a spiegare l'onda anomala basta il fattore campo; la Litti è torinese, stasera gioca in casa; ma sta andandole così l'intera tournée, dovunque. Forse capita perché Luciana Littizzetto non è semplicemente una tizia che fa ridere; è un'attrice che sa far ridere, e ha il bagaglio completo dell'attrice, i tempi e le pause e le astuzie dell'attrice. Poi ci sono i personaggi, l'inossidabile Minchia Sabbry e Mirella e Lolita e le altre schizzate; i tormentoni famosi, dire «schiusa» per «scusa» fa scompisciare i ragazzini; ma siamo onesti, paghereste ventimila lire per una tizia che dice «schiusa» anziché «scusa», se la tizia non possedesse altri talenti, altre fascinazioni? Questo magari spiega qualcosa. 0, semplicemente, ciò che sta capitando a Luciana Littiz¬ zetto capita a chiunque, una volta nella vita: l'occasione che aspettavi, il momento magico. Però, quando capita, tanti hanno paura, pensano «adesso scappo via» e scappano via. Luciana, invece, sale sul palco, acchiappa il microfono come un naufrago il salvagente, sussurra «grazie» e comincia lo spettacolo. E la gente ride. Ride, e la ama. Gabriele Ferraris Luciana Littizzetto: tra i suoi personaggi divenuti tormentone televisivo ci sono Minchia Sabbry Mirella e Lolita

Luoghi citati: America, Collegno, New York, Torino