Vìa alla riforma del ministero di Maurizio Tropeano
Vìa alla riforma del ministero Nascono due dipartimenti. Il Cipe: anche nell'agroalimentare i patti territoriali Vìa alla riforma del ministero Ecco i «carabinieri agricoli» ROMA. La burocrazia lo classifica come «regolamento di organizzazione del ministero per le Politiche agricole, a norma dell'art. 2, comma 4, del decreto legislativo n. 143 del 1997». Per il ministro delle Risorse Agricole si «chiude la difficile fase che ha attraversato la vita e l'attività del ministero per lungo tempo». Coldiretti, Cia e Confagricoltura parlano di «fine dello stato di incertezza». Le Regioni continuano a chiedere un nuovo rapporto periferia-centro. Si possono sintetizzare così le reazioni all'approvazione da parte del governo del decreto che riforma il ministero delle Risorse Agricole. Nel decreto che dovrà essere approvato a partire da settembre dal Parlamento il ministero viene sdoppiato in due dipartimeti. 11 primo è il dipartimento per le politiche di mercato e strutturali e si occuperà della tutela degli interessi agricoli, agroalimentari e agroindustriali in sede comunitaria e internazionale; analizzerà i problemi interni e internazionali del settore per elaborare e coordinare le linee di programmazione di politica agricola in coerenza con gli orientamenti Ue. Tra le sue competenze anche l'applicazione dei regolamenti comunitari e degli accordi internazionali e la tutela della pesca in collaborazione con le Capitanerie di porto. Il dipartimento per la qualità dei prodotti agroalimentari e dei servizi si occuperà del riconosci- mento degli organismi di controllo e di certificazione della qualità; della tutela e della valorizzazione in materia di politica di qualità dei prodotti agroalimentari, compresi quelli ittici e dell'agricoltura biologica. Rientrano tra i suoi compiti anche l'educazione alimentare, la repressione delle frodi, la salvaguardia della biodiversità. Con la riorganizzazione del ministero viene anche istituito un reparto speciale dell'Arma dei Carabinieri per la tutela delle norme comunitarie e agroalimentari e il Nucleo per i sistemi informativi e statistici in agricoltura. Al posto del soppresso Consiglio superiore dell'Agricoltura viene istituito un consiglio tecnico scientifico degli esperti per la politica agricola e agroalimentare. Nasce anche la figura dell'«addetto agricolo» presso le ambasciate all'estero. Il Corpo Forestale dello Stato non sarà regionalizzato, ma continuerà a far capo al dicastero almeno «fino alla emanazione dei provvedimenti di riforma». Secondo il ministro Pinto «la nuova agile struttura avrà come essenziale riferimento l'Ue e le Regioni nel comune sforzo di tutelare appieno e valorizzare adeguatamente gli interessi della nostra agricoltura in sede comunitaria e nazionale. Per questi importanti obiettivi, la struttura così delineata oggi acquista nuova forza e nuovo impulso operativo». Positivo il giudizio delle orga¬ nizzazioni agricole. Per la Coldiretti si tratta di «un importante segnale politico. Il nuovo ministero deve rispondere all'esigenza di procedere sia con l'azione di decentramento verso le Regioni, sia con il processo di concertazione, a livello nazionale e comunitario, nell'elaborazione della politica agricola». La Confagricoltura giudica il provvedimento come «il primo e più significativo passo verso l'auspicata revisione del modello amministrativo per l'agricoltura» e sollecita un nuovo assetto per l'Aima e per gli altri enti collegati al ministero, con ai vertici «dirigenti di sicura professionalità». La Cia sottolinea come «il decreto è un ulteriore passo verso quella certezza nei rapporti tra istituzioni e mondo agricolo che le parti stanno costruendo al tavolo agricolo». La Cia confida inoltre che il riordino consenta «l'innalzamento della capacità di direzione strategica». Ma questa non è l'unica novità. Nei giorni scorsi a Palazzo Chigi si è svolta una riunione sulle prospettive del settore agroalimentare alla presenza del ministro dell'Industria Bersani alla presenza di tutti i soggetti della filiera. Nel corso dell'incontro è stata consegnata ed illustrata la bozza della delibera Cipe che estende ai settori agricolo e agroalimentare gli strumenti della programmazione negoziata: patti territoriali, contratti di programma, contratti d'area. Maurizio Tropeano Il ministro delle Risorse Agricole Michele Pinto
Persone citate: Bersani, Michele Pinto
Luoghi citati: Roma
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