Wall Street e Tokyo seminano incertezza

Wall Street e Tokyo seminano incertezza Il Mib storico di Piazza Affari ha perso due punti in una settimana. Tiene la lira Wall Street e Tokyo seminano incertezza Tassi nel mirino a Londra e Roma, yen ancora giù ROMA. E' bastata una frase del nuovo ministro delle Finanze giapponese, l'ex premier Kiichi Miyazawa, per rompere il delicato equilibrio dello yen e generare nuove tensioni per le Borse di tutto il mondo. «Io dico che i valori delle azioni e dello yen debbono essere lasciati al mercato», ha detto Miyazawa subito dopo il proprio insediamento, giovedì sera. E certo il ministro non immaginava che i mercati avrebbero preso tanto male le sue parole. Invece è andata cosi. Per la moneta giapponese e per i mercati. L'interpretazione data dagli analisti, malgrado le successive ripetute precisazioni, è che il Giappone di Obuchi non interverrà più sul mercato per evitare la svalutazione dello yen e che, comunque, si gioverà della debolezza della propria moneta per rilanciare la propria economia, limitando le attese misure di risanamento. Un'eventualità del genere è molto temuta dai mercati, perché provocherebbe la svalutazione dello yuan cinese e nuovi squilibri dell'economia asiatica e perché non risolverebbe i problemi strutturali dell'economia giapponese. Lo yen ha così concluso la setti- mana sui valori più bassi delle ultime sei settimane sul dollaro, a 144,80, mentre è al record negativo degli ultimi 5 anni e 9 mesi sul marco, a 81,557. La lira ha seguito tali andamenti di riflesso, oscillando in un range piuttosto stabile sul dollaro (1752) e sul marco (986,68), e guadagnando sullo yen (8,2657). Le incertezze internazionali hanno pesato anche su Piazza Affari. Il Mib storico ha perso il 2,04% in una settimana caratterizzata da una maggiore disponibilità ad assecon¬ dare le fasi di ribasso piuttosto che i momenti di recupero, in un quadro reso incerto dal ritracciamento dei listini internazionali, Wall Street in testa. La Borsa non ha più trovato il sostegno dei temi selettivi che avevano dato fiato al forte e continuo recupero segnato fino al 20 luglio, che aveva portato il Mib a salire da 21.748 punti del minimo relativo del 22 giugno a quota 25.177 (+15,7%). Per il momento il calo resta contenuto in termini fisiologici e sembra riflettere l'incertezza che caratterizza le piazze internazionali, con gli occhi puntati più sulle tensioni che ancora caratterizzano i mercati asiatici che sulle ripercussioni del caso Clinton-Lewinsky. Queste incertezze determinano un'alternanza fra domanda e offerta che può anche risultare salutare nell'ottica di non ingolfare in misura eccessiva il mercato, permettendogli di creare basi più solide per slanci successivi. Alla Borsa di New York l'indice Dow Jones dei principali trenta ti- toli industriali ha chiuso venerdì in ribasso di 143,66 punti (-1,59 per cento), a quota 8883,29 punti, dopo una settimana difficile. E' un'ipoteca non positiva per la prossima settimana, che si annuncia incerta sul fronte di Giappone e gli Usa, da cui arriveranno molti dati macroeconomici e possibili sviluppi del caso Lewinsky, mentre occorrerà fare attenzione alla riunione del comitato monetario della Banca d'Inghilterra e alle possibili decisioni di Bankitalia sui tassi. [r. e. s.] Paura per l'ipotesi che il Giappone smetta di difendere la moneta e per il caso Lewinsky Il premieri Keizo Obuchi

Persone citate: Clinton, Keizo Obuchi, Kiichi Miyazawa, Lewinsky, Miyazawa, Obuchi

Luoghi citati: Giappone, Londra, New York, Roma, Tokyo, Usa