Meno invalidi per l'Inps

Meno invalidi per l'Inps Sono in controtendenza il settore pubblico ed i dirigenti Meno invalidi per l'Inps Nel privato sono calati di un milione Tra gli autonomi riduzione del30% ROMA. Il numero delle pensioni di invalidità è diminuito, in nove anni, di un milione. Erano quattro milioni e mezzo nel 1989 (4.568.600) e sono calate a 3.474.6000 nel 1997. Contemporaneamente però è cresciuta la spesa che è passata da 32 mila 577 miliardi nel 1989, a 38 mila 27 miliardi nel 1997. I dati si ricavano dall'ultima indagine sulla spesa previdenziale del Nucleo che opera presso il ministero del Lavoro. Dallo studio emerge anche che è il pubblico impiego il settore in controtendenza: in nove anni le pensioni di invalidità sono aumentate di circa 51 mila unità, passando da 80.600 a 132.100. Per queste la spesa è quasi triplicata: dai 1069 miliardi del 1989 si è passati a 2972 miliardi del 1997. Va detto che nel pubblico impiego deve andare ancora completamente a regime la riforma dell'invalidità, e questo fa pensare che i trattamenti potrebbero aumentare. La riforma ha di fatto esteso le possibilità di accesso alle pensioni di invalidità. Fino al 1995 (riforma Dini) nel pubblico impiego si poteva chiedere l'invalidità solo per cause di servizio. Le nuove regole consentono di chiedere l'invalidità per cause non strettamente di servizio comunque riconducibili ad una limitazione di natura psicofisica che impedisce al lavoratore di svolgere efficacemente le sue attività. Ma sono proprio le nuove regole (introdotte nel privato nel 1984) che hanno contribuito a ridurre sensibilmente il numero delle pensioni di anzianità. Prima dell'84, infatti, anche le condizioni socio-economiche venivano prese in considerazione per la concessione della pensione di invalidità. La «frenata» - a parte il pubblico impiego - ha interessato un po' tutti i fondi. Tra i lavoratori dipendenti, nell'arco di tempo considerato, c'è stato un calo di quasi 630 mila pensioni. Di rilievo anche quello registrato tra gli autonomi: si è passati da 1.205.000 a 788.600 con una riduzione di oltre 400 mila trattamenti. Un trend diverso, come detto, nel pubblico impiego: gli statali invalidi sono cresciuti in nove anni di quasi 24 mila unità, i ferrovieri di quasi quattromila, i dipendenti delle Asl e degli enti locali sono quasi raddoppiati passando da 24.400 a 45.000. Curioso il dato relativo ai dirigenti industriali: erano 2000 nell'89, sono aumentati di mille nel 1997. Quasi raddoppiato l'importo medio dell'assegno: da 34,7 milioni annui a 65,3. IN NOVE ANNI, UN MILIONE IN MENO [IL CENSIMENTO DELLE PENSIONI DI INVALIDITÀ'] «»»-n«nT. DcucintiH SKSA IMPOBTO MEDIO C0MPARTI PENSIONI [mmM] „MML||] ENTI PRIVATI 1989 2.707.500 20.535 7,6 1997 2.076.300 23.914 11,5 DIPENDENTI PUBBLICI 1989 80.600 1.069 13,3 1997 132.100 2.972 22,5 AUTONOMI INPS 1989 1.775.000 941 6,2 1997 1.260.200 11.076 8,8

Persone citate: Dini

Luoghi citati: Roma