Lavoro, a Napoli prove di autunno caldo
Lavoro, a Napoli prove di autunno caldo I Cobas dei disoccupati: «Fra un mese nuove azioni di protesta e disobbedienza civile» Lavoro, a Napoli prove di autunno caldo Pra «Intervenga Scalfaro» NAPOLI NOSTRO SERVIZIO E' tregua armata fino a un settembre che si preannuncia torrido. Dopo lo «schiaffo» di venerdì scorso (il summit bruscamente interrotto con il ministro del Lavoro), i disoccupati napoletani non hanno alcuna intenzione di porgere l'altra guancia, mentre Rifondazione comunista chiede un «intervento straordinario» del Presidente della Repubblica. Decisi a portare fino alle estreme conseguenze la lotta per la conquista del posto di lavoro nella pubblica amministrazione, inferociti per il no di Treu che ha mandato in frantumi molte speranze, gli «Lsu organizzati» affilano le armi in vista dell'autunno. A meno di ripensamenti dell'ultim'ora, ad agosto dovrebbero lasciare in pace i turisti alle prese con piazze e monumenti per tornare fra trenta giorni, più bellicosi che mai. «Ma niente vacanze per noi, solo una pausa per riorganizzare le file», spiegano. Roberto Ascione, il loro portavoce, avverte che il movimento inventerà nuove forme di lotta. Ma che cosa può fare più rumore dell'occupazione del Duomo di Napoli, o dell'assedio al Palazzo Reale zeppo di turisti esterrefatti, oppure dei cassonetti incendiati e delle cariche della polizia? «Se lo diciamo finisce la sorpresa - risponde Ascione -. Aspettate e ne vedrete delle belle». Per ora i disoccupati si limitano a preannunciare «nuove, imprevedìbili azioni di protesta ma soprattutto atti di disobbedienza civile». Domani una delegazione degli Lsu andrà in Comune, Provincia e Regione per consegnare ai responsabili degli enti locali copie del documento che venerdì ha causato l'interruzione di ogni possibile dialogo con il ministro Treu. «Ma non sarà un'occasione per formare altri cortei - rassicura Ascione -, voghamo solo far conoscere i nostri obiettivi. La fame di lavoro l'abbiamo gridata per le strade e poi, per usare un termine caro a Prodi, sussurrata nel Palazzi, senza che però nessuno ci desse retta». Ma a rèndere incandescente il prossimo autunno napoletano non saranno solo gli Lsu (17 mila nella provincia, 35 mila in Campania). A preannunciare il ritorno in piazza c'è una miriade di organizzazioni che raggruppano parte dei 166 mila iscritti al collocamento di Napoli: ognuna con il suo leader, ognuna con il suo programma, le sue rivendicazioni e i suoi referenti più o meno politici. Si va dal Coordinamento di lotta per il lavoro (un migliaio di iscritti) ad «Alternativa popolare per il lavoro» (altrettanti aderenti), dal1'«Unione dei disoccupati napoletani» (poche centinaia di simpatizzanti) al «Coordinamento forza lavoro disponibile» (duemila iscritti). C'è perfino una lista «Forze Azzurre», i cui leader dicono di ispirarsi a Antonio Di Pietro. Su questi movhnenti incombe il sospetto di infiltrazioni camorriste che però i disoccupati smentiscono con rabbia. «Il governo e i sindacati loro complici ci criminalizzano per nascondere le loro gravissime responsabilità», commentano, mentre Rifondazione comunista si schiera al loro fianco. Pietro Simonetti, responsabile del partito per i problemi del Mezzogiorno, ha inviato una lettera al Presidente della Repubblica. Chiede «un intervento straordinario nei confronti del governo e delle Regioni per uscire dalla vicenda della criminalizzazione di coloro che sono impegnati nei lavori socialmente utili, e da una carente risposta dello stesso governo, sintomo di un confronto caotico». L'obiettivo di Rifondazione è ambizioso: «Si tratta, nei prossimi giorni, anche a costo di sospendere le ferie di quanti dovrebbero lavorare per risolvere il problema, di tentare un'iniziativa straordinaria per mettere a punto un piano per il lavoro e dare risposte a migliaia eh disoccupati». Simonetti spiega che al Sud, nei prossimi due anni, la piaga della mancanza di lavoro è destinata ad aggravarsi: «Sono a rischio altri centomila posti», dice. Quindi spezza ancora una volta una lancia a favore degli Lsu: «Garantiscono l'erogazione di servizi essenziali, ma molti non hanno neppure la copertura assicurativa». Fulvio Milone LA SFIDA DELL'EMERGENZA Iscritti al collocamento 900.000 Solo'a Napoli 160.000 Il tasso di disoccupazione 25,5% Gli espulsi dal circuito del lavoro negli ultimi 10 anni 100.000 Disoccupati 800.000 In cerca di prima occupazione 416.000 Il tasso di disoccupazione 24,3% 190.000 - 23,5% 697.000 336.000 Iscritti al collocamento" Il tasso di disoccupazione Forza lovoro \ Occupati jfe-i [
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