Finti ormoni minacciano i maschi

Finti ormoni minacciano i maschi Allarme Ue per le molecole derivate dalla degradazione di pesticidi e plastiche Finti ormoni minacciano i maschi L'ultimo regalo dell'inquinamento: l'impotenza BRUXELLES. Da Strasburgo scatta l'allarme per i «quasi ormoni», o «simili estrogeni», le sostanze chimiche inquinanti ancora poco conosciute che potrebbero causare, secondo l'Europarlamento, disturbi, malformazioni, carenze sessuali negli animali e, soprattutto, nell'uomo. Secondo la relatrice dell'Europarlamento, la danese Kirsten Jensen, i «simili estrogeni» - così chiamati perché sono «letti dall'organismo come ormoni femminili e provocano effetti analoghi», sono probabilmente già all'origine di alterazioni sessuali constatate in alarne aree del Nord Europa: diminuzione della qualità dello sperma, alterazione delle dimensioni del pene e inibizione della formazione degli organi sessuali maschili nell'embrione, causa della nascita di bambini ermafroditi. Il rapporto Jensen, approvato questa settimana dalla commissione ambiente di Strasburgo, va nella stessa direzione del docu¬ mento-denuncia sugli «alchifenoli» o «estrogeni simili» consegnati alcuni mesi fa a Romano Prodi dall'ex vicepresidente del Wwf, Roberto Lasagna. Nel rapporto, Lasagna aveva denunciato gli effetti degli «alchifenoli» (molecole derivate dalla degradazione, fra l'altro, di plastiche, pesticidi, detersivi, fertilizzanti, prodotti per la pulizia domestica) sull'uomo, collegandoli con diversi «casi di ermafroditismo verificatisi in bambini del Nord Europa». Gli alchifenoli, assorbiti dall'uomo nell'acqua o negli alimenti, avrebbero una struttura molecolare letta dall'organismo come se fossero estrogeni, e marcherebbero quindi le cellule riproduttive maschili con un messaggio biologico che ne altererebbe la funzione. Alcuni studi realizzati in Belgio, Francia, Danimarca e Regno Unito dimostrano, secondo Jensen, l'impatto negativo dei «simili estrogeni» sulla qualità dello sperma: in Francia è stata rilevata una diminuzione della concentrazione annuale media di spermatozoidi da 89 milioni per milliUtro nel 1973 a 60 milioni nel 1992. Altri studi, negli Usa e in Svezia, hanno tracciato un parallelo fra i «simili estrogeni e l'aumento dei tumori ai testicoli». Ma nell'insieme, rileva il rapporto Jensen, «gli scienziati ancora conoscono male i loro effetti sull'uomo». Per prevenire ulteriori guasti e capire meglio le dimensioni del problema gli eurodeputati hanno chiesto nel rapporto Jensen il varo di misure Ue urgenti: almeno un controllo severo, come quello previsto per i farmaci, o un'interdizione della vendita delle sostanze sospettate di produrre «quasi ormoni», il varo di uno studio europeo sugli effetti sull'uomo e un censimento internazionale della qualità dello sperma, per determinare fino a che punto l'evoluzione in corso possa mettere in pericolo la riproduzione umana. [Ansa]

Persone citate: Jensen, Kirsten Jensen, Roberto Lasagna, Romano Prodi