L'onore perduto di Scotland Yard

L'onore perduto di Scotland Yard A rischio centinaia di processi e l'unità anticorruzione continua a scoprire scandali L'onore perduto di Scotland Yard Casi risolti con prove false LONDRA. La polizia britannica è una delle più formidabili macchine anti-crimine del mondo, ed allo stesso tempo una delle più ligie ai dettami della legge e rispettose dei diritti dei cittadini. Così vuole la leggenda. E' vero? Scordatevelo. Negli ultimi giorni un caso aperto dall'unità anti-corruzione di Scotland Yard ha gettato la polizia di Londra in un mare di fango. Già in passato vi erano stati casi clamorosi. Ad esempio quello dei «Quattro di Guilford»: un quartetto di poveracci irlandesi accusati di aver fatto saltare in aria un bar nell'omonimo quartiere londinese provocando un'orrenda strage. Furono gettati in carcere sulla base di prove false, e solo dopo molti anni di detenzione furono riconosciuti innocenti. Uno di loro, Paul Michael Hilli, nel 1993 arrivò persino a sposare Mary Courtney Kennedy, figlia del compianto senatore Bob. Su quel caso fu girato anche un film di grande successo: «Nel nome del padre». Ma si trattava di un caso di terrorismo, e in un certo senso la ricerca forsennata dei colpevoli poteva essere capita, se non giustificata. Il caso aperto dalla Cib3, la squadra anticorruzione della polizia, è però completamente diverso, e riguarda criminali strettamente comuni. Tutto è cominciato un anno fa, quando Bill Hickson, 54 anni oggi, detto «Cane pazzo», e John Woodruff, sessantenne soprannominato «Motosega», furono condannati a 15 anni di prigione ciascuno per rapina a mano armata. Erano entrati pistola alla mano in un ufficio postale ad East London, portandosi via 33 mila sterline: cento milioni. La polizia, che li seguiva da un anno, li aveva accusati anche di una serie di altre rapine, per un totale di 300 mila sterline (900 milioni circa). Le prove si riferivano però solo all'ultimo colpo, quello dell'ufficio postale. I due si difesero dicendo che a spingerli all'azione era stata un'informatrice della polizia, che loro credevano lavorasse nello stesso ufficio postale, e che era stata la donna a fornir loro la pistola per la rapina. La pistola era finta, e fu presentata in aula, ma la donna negò tutto. La corte non credette ai due, e si capisce perché. «Cane pazzo» era stato condannato negli Anni Sessanta a 12 anni per varie rapine a mano armata, poi a sei anni per aver riciclato il bottino della rapina al deposito valori del Security Express ad East London: 6 milioni di sterline (circa 17 miliardi di lire). «Motosega» invece si beccò 12 anni per una serie di rapine, effettuate con l'aiuto di un fucile a canne mozze, poi a otto anni, nel '79, per l'assalto a un furgone portavalori a Banstead, «aperto» appunto con una motosega (bottino 300 milioni di lire); infine a 14 anni per un altro simile assalto. Ma dopo queste imprese, i due si erano apparentemente ritirati, e al processo avevano detto di campare vendendo vestiti rubati. Due criminali incalliti, dunque, ma oggi appare chiaro che avevano detto la verità. L'agente che aveva condotto le indagini contro di loro è stato accusato dal Cib3 di aver svaligiato la cassa di un negozio di proprietà di Scotland Yard, e nel mirino sono finiti anche altri suoi colleghi dalla dubbia reputazione. Risultato: «Cane pazzo» e «Motosega», oggi in carcere e malandati, potrebbero presto riacquistare la libertà, e così i criminali condannati per almeno una decina di casi clamorosi, trattati dagli stessi poliziotti con metodi altrettanto disinvolti. Secondo il «Times on Sunday», il giornale che ha rivelato l'intera faccenda, i processi a rischio sono circa 200, ma potrebbero aumentare, e di molto, nella misura in cui l'unità anti-corruzione continuerà a scavare nel fango di Scotland Yard. [f. sq.] Gli agenti della polizia di Sua Maestà britannica (i «bobbies») hanno sempre goduto di grande prestigio Oggi però sono al centro di uno scandalo senza precedenti che rischia di sommergere Scotland Yard in un mare di fango

Persone citate: Bill Hickson, Casi, John Woodruff, Mary Courtney Kennedy, Paul Michael Hilli

Luoghi citati: East London, Guilford, Londra