La politica interessa solo un torinese su quattro di Enzo Bacarani

La politica interessa solo un torinese su quattro IL PALAZZO PIÙ' LONTANO Indagine campione del centro studi: e diminuisce anche la fiducia nei confronti della magistratura La politica interessa solo un torinese su quattro Allarme del Pannunzio: percentuale in calo rispetto all'anno scorso LA disaffezione dei torinesi verso la politica diventa sempre più grande. E' il dato che si ricava dall'indagine condotta dal centro Mario Pannunzio che ha intervistato un campione di 2682 persone residenti in città, scelte in maniera proporzionale nelle dieci circoscrizioni tra le diverse realtà economiche e sociali in un'età compresa tra i 18 e i 75 anni, in modo da individuare ciò che pensa il torinese medio. Secondo Pier Franco Quaglieni, direttore generale del centro studi, «l'indagine indica un riawio del processo di disaffezione verso la politica che aveva già connotato fortemente gli ultimi anni della prima Repubblica. Il numero di quanti si interessano alla politica sta progressivamente restringendosi. Ma di recente questo trend ha subito una significativa accentuazione, sino a far scendere gli interessati alla politica sotto il 25 per cento». Stiamo dunque andando verso una mentalità americana, con i votanti che a malapena raggiungono il 50 per cento degli aventi diritto? No, forse, più semplicemente, i «teatrini» politici non interessano più, le polemiche sterili, le discussioni interminabili e spettacolari che poi finiscono in «flop» stanno sfiancando anche i cittadini più volenterosi. Per Quaglieni, «il fenomeno è particolarmente significativo poiché i meno interessati sono coloro che un tempo erano i più partecipi politicamente: i giovani tra i 18 e i 30 anni, tra i quali soltanto il 15 per cento dichiara di seguire gli avvenimenti politici». Ma non c'è soltanto un calo di interesse nei confronti delle beghe di Palazzo. Nell'indagine svolta dal Pannunzio viene evidenziato anche un calo di fiducia nell'operato dei magistrati. Un dato che induce a riflettere. Ma scendiamo di più nei dettagli: l'indagine di quest'anno è stata messa a confronto con una analoga, svolta dal Pannunzio nello stesso periodo dell'anno scorso. Alla domanda «Quanto è interessato alla politica?» il 3,6 per cento del campione intervistato ha risposto «molto interessato» (nel luglio '96 era il 6,3 per cento). Abbastanza interessato si è dichiarato il 18,4 (era il 25,3 l'anno scorso); poco interessato il 37,8 (37,4 l'anno scorso); per nulla interessato il 30 per cento (l'anno scorso il 24,9). Per quanto riguarda i rapporti con il deputato o il senatore eletto nel collegio, sono praticamente nulli. Ha un rapporto stretto solo 1*1,1 per cento e nessun rapporto l'81,2 per cento. I motivi potrebbero essere molteplici. I cittadini hanno la sensazione che la presenza del politico in zona sia costante prima delle elezioni, ma assai scarsa dopo, se non per conferenze o dibattiti. Molti sono convinti che i problemi locali vengano trascurati. Ma non sono soltanto i politici a subire un calo di credibilità: anche il pianeta giustizia è nel mirino. Infatti, alla domanda «ha fiducia nei magistrati?», oggi II 49,4 per cento ha risposto sì (l'anno scorso era il 50,4) mentre il 29,3 per cento ha risposto no (nel '96 la percentuale era del 25,2 per cento). Enzo Bacarani QUANTO E' INTERESSATO ALLA POLITICAI LUGLI0 '97 LUGLI0 '98 ■ MOLTO 6,3 3,6 ■ ABBASTANZA 25,3 18,4 ■ POCO 37,4 37,8 ■ PER NULLA 24,9 . 30,0 ■ NONSO 6,1 10,2 FONTE: Centra Pannunzio, campione di 2682 torinesi

Persone citate: Mario Pannunzio, Pannunzio, Pier Franco Quaglieni