Una dichiarazione d'amore per Paolo Conio a New York

Una dichiarazione d'amore per Paolo Conio a New York Il Wall Street Journal: «E' come un film di Fellini» Una dichiarazione d'amore per Paolo Conio a New York NEW YORK. E' difficile che il Wall Street Journal, autorevole quotidiano finanziario, si abbandoni a parlare di sentimenti, si lasci prendere la mano dalle emozioni; per un cantante poi... E' accaduto invece per il debutto di Paolo Conte a New York e il benvenuto è stato quasi una dichiarazione d'amore. «Melanconico, assurdo, romantico, divertente - ha scritto ieri il quotidiano -, ascoltare le sue canzoni è come avere un film di Federico Fellini nelle orecchie». Paolo Conte è stato l'ambasciatore della musica italiana negli Stati Uniti. Accolto a braccia aperte dalla comunità italiana, l'«avvocato», solitamente restio a rilasciare dichiarazioni, ha parlato a lungo con i giornalisti, ha raccontato della «sua» Asti, delle nebbie della Pianura Padana, della scoperta della musica di Duke Ellington e Benny Goodman. I suoi occhi brillavano quando gli è stato chiesto cosa pensava del mitico Luis Armstrong: «E' Dio» ha detto. Paolo Conte ha presentato a New York «The Best of Paolo Conte», primo suo album distribuito sul mercato statunitense. II cantautore è arrivato a New York per una serata al Supper Club, unico concerto in calendario. Smoking d'ordinanza, seduto all'inseparabile pianoforte, la voce roca e seducente, ha iniziato con «Hemingway» ed ha evocato le atmosfere dell'Harrys Bar e di Zanzibar. Dopo 75 minuti di canzoni a noi note, assai meno al pubblico americano che comunque le ha apprezzate e applaudite, ha ripercorso trent'anni di successi. I «Bravo» in sala si sprecavano. Il pubblico era entusiasta e Paolo Conte era visibilmente emozionato. [s.n.]

Luoghi citati: New York, Stati Uniti, York