«Teatro in prigionia, per salvare la vita» di O. G.

«Teatro in prigionia, per salvare la vita» PREMIATO TEDESCHI «Teatro in prigionia, per salvare la vita» VERONA. Prima della «Bisbetica domata», Gianrico Tedeschi ha ricevuto il premio «Una vita per il teatro». Per ringraziare il pubblico che lo applaudiva con affetto, Tedeschi ha rievocato gli anni '43-'44, quando era prigioniero con altri soldati in un campo tedesco: «Ci davamo forza con tante attività. Io mi dedicavo al teatro. Feci "Enrico IV" di Pirandello, "Spettri" di Ibsen con capitani di artiglieria vestiti da donna: erano di una bellezza preoccupante. L'unico rimedio alla fame era chiedere di lavorare, cioè dare una mano alla Germania. Qualche anno fa mi aspetta davanti al teatro un amico. Era stato nel campo con me. Mi dice: devo confessarti una cosa, al campo avevo fatto domanda. Ma la sera prima la mia baracca era per il teatro: ho rivisto la mia vita, l'arte, l'università. La mattina dopo ho ritirato la domanda». Conclude Tedeschi: «Vorrei rovesciare la motivazione del premio. Non una vita per il teatro, ma il teatro per la vita». [o. g.]

Persone citate: Enrico Iv, Gianrico Tedeschi, Ibsen, Pirandello, Premiato

Luoghi citati: Germania, Verona