Redford sussurra ai cavalli: «Basta con gli effetti speciali»

Redford sussurra ai cavalli: «Basta con gli effetti speciali» L'attore a Roma per il lancio del nuovo film Redford sussurra ai cavalli: «Basta con gli effetti speciali» ROMA. Un cavallo ferito, una bambina traumatizzata, una madre affettuosa e testarda e soprattutto la visione dei grandi spazi del West: l'America dei buoni sentimenti, senza pistole e senza alcun segno di violenza, della natura incontaminata torna protagonista grazie a Robert Redford e a «L'uomo che sussurrava ai cavalli», un film terminato da poco (in Italia uscirà il 30 ottobre), che lo vede accanto a Kristine Scott Thomas («Il paziente inglese») e per la prima volta impegnato tempo come protagonista, regista e produttore. Perché un impegno così totale in questo lavoro? «Perché, quando valuto un progetto cinematografico, ciò che mi interessa di più è che ci sia una bella storia trainata dai personaggi, piuttosto che dalla tecnologia, dagli affetti speciali o da altri fattori estemi, come capita sempre più spesso a Hollywood. In questo caso ho trovato molto interessanti e coinvolgenti le tematiche della guarigione e della presa di coscienza della bambina». Con l'aria da ragazzo arrivato indenne ai 60 anni, Redford ha già avuto tante soddisfazioni dalla vita e dalla carriera: studi d'arte a Parigi e Firenze; un debutto teatrale a New York; successi in film malinconici («Come eravamo»), comici («A piedi nudi nel parco»), drammatici («La mia Africa»), un Oscar come regista («Gente comune») e due nomination come attore («La stangata» e «Quiz show»). Ma questa volta si ha l'impressione di una profonda identificazione con i temi del film: «Quella che si vede - chiarisce - è un'America che conosco bene e che amo, perché vivo per lo più nel mio ranch nello Utah; un'America legata alle mandrie, a certi valori familiari, ai cavalli. Tutto questo mi è molto familiare: fino a 60-70 anni fa era la normalità. Fra dieciventi forse sarà tutto sparito. Il film è anche un omaggio a questa America che sta morendo». [Ansa]

Persone citate: Kristine Scott Thomas, Redford, Robert Redford